A- A+
Milano
Regionali Lombardia, Gori: "Meglio Maroni di Salvini. Fontana non xenofobo.."
Giorgio Gori

di Fabio Massa

Spremuta di arancia. La patatine sono una tentazione per tutti, ma lui ne mangia mezza. L'altra la lascerà sul fazzolettino vicino al bicchiere vuoto. Giorgio Gori è concentrato, lucido. Rapido. Stanco? "Sì, ma mi tiene su l'adrenalina. Dobbiamo arrivare fino a venerdì". Poi, andrà come andrà, per le regionali lombarde. Candidato del centrosinistra per la presidenza di Regione Lombardia, ha fatto una cavalcata lunga per arrivare fino a qui. Cavalcata che ha comportato delle rinunce: "Mi è sempre piaciuto camminare, correre. Non lo faccio più da mesi, ormai. Impongo però la corsa a chi mi segue in campagna da e per la macchina che mi porta qui e là".

Il suo competitor del centrodestra, Attilio Fontana, dice che lei è nervoso e che per questo alza i toni.
No. No, anzi. Devo dire che ho tenuto toni molto pacati. Ho letto che alcuni spin doctor mi dicevano che dovevo attaccare. Ma ognuno ha la sua natura e io non sono uno aggressivo, in generale. Poi penso che Fontana abbia usato molte mancanze di rispetto verso di noi suoi competitor, a chi l'ha invitato, ai cittadini a cui ha negato la sua disponibilità. Si è sottratto, non ha consentito un confronto delle idee. E questo mi ha un po' fatto incavolare. Ma niente di più.

Secondo lei Attilio Fontana è xenofobo?
No, io penso che Fontana non sia xenofobo. Penso però che sia eterodiretto e che quindi gli facciano dire anche cosa che magari non pensa. Salvini gli ha messo intorno il suo staff e Fontana dice e scrive cose che magari in parte non gli appartengono. Anche la battuta sulla Razza Bianca secondo me è una cosa che gli è scappata, ma mi sembra più attribuita che pensata.

Andiamo sui temi della campagna. Nadira, una delle candidate a suo supporto, propone maggioredignità per le unioni civili in ogni Comune lombardo.
Non è una competenza della Regione ma auspico che in tutti i Comuni si possano celebrare le unioni civili, così come la legge prescrive.

Le partecipate, secondo me, sono la vera chiave del governo della Regione Lombardia. Iniziamo a parlarne nel dettaglio: Trenord e Fnm e loro governance. Che si fa? Tutta la gestione a Regione o tutta la gestione a Mazzoncini e quindi a Fs?
Io dico un'altra cosa: facciamo le gare. Scade nel 2020 il contratto di Trenord. Dal 5 di marzo ci mettiamo a lavorare per fare le gare a scadenza di contratto. Non credo che debba essere la Regione a fare affidamenti diretti. E quindi credo che sia il mercato a dover selezionare i gestori migliori attorno a standard di qualità, di investimento sul parco rotabile, che non devono essere fatti dalla Regione ma dai vincitori delle gare. E' quello che è successo in altre Regioni, niente più niente meno.

Aler Milano. Il tema delle case popolari è importante.
Ho detto quello che penso di Aler Milano. Penso che sia molto mal gestita. Questa cosa non è uguale in tutte le Aler. Sono testimone di una buona collaborazione con Aler Bergamo, Sondrio e Lecco, a cui ho affidato le case del Comune di Bergamo in gestione. Non è Aler in sè che non funziona, ma è Aler Milano. Il problema è legato alla sedimentazione di tante cattive gestioni.

Ci sono responsabilità della sinistra?
No, mai. E' sempre stata gestita dal centrodestra da 23 anni a questa parte. Hanno accumulato debiti, il livello di morosità è fuori controllo, sono raddoppiate le occupazioni abusive, non fanno manutenzione da decenni in alcuni caseggiati, dove si somma degrado fisico e delle relazioni. Quello che noi diciamo è che c'è anche un problema di dimensione. Aler Milano è troppo grande. 70mila appartamenti sono troppi. Bisogna spacchettarla almeno in due, Milano città e Milano metropolitana, per avere più vicinanza ai cittadini.

Fondazione Fiera e Fiera Milano Spa. Che cosa ne pensa?
A me pare che funzionino bene. Devo dire che la gestione Giovanni Gorno Tempini mi sembra molto buona e devo dire che dell'amministratore delegato Fabrizio Curci mi parlano tutti bene. Non ho segnalate criticità su quel fronte. Credo che si debba fare un buon lavoro per aggregare il sistema fieristico lombardo, è troppo frammentato. Dobbiamo cercare di costruire collaborazioni e credo che si debba lavorare per portare almeno altre due grandi manifestazioni al livello di Salone del Mobile in Fiera Milano.

Arexpo.
Sono per andare avanti, mi pare che tutto vada in quella direzione là. Credo che il progetto post-Expo sia un buon progetto. La massa critica determinata da Human Technopole, trasferimento delle facoltà scientifiche dalla Statale e Galeazzi costituisce forse il più importante investimento sulla Ricerca a livello europeo. E' una cosa talmente positiva dal quale hanno aspettative di ricadute benefiche fino a Varese. C'è preoccupazione in Città Studi, credo sia comprensibile. Ma penso che ci siano garanzie a quel quartiere che non ci sarà desertificazione. Ho cercato di spiegarglielo.

E' meglio Maroni o Salvini?
Non c'è paragone: Maroni. Sono due "Leghe" diverse. Poi capiamoci: evitiamo di scrivere che io sto con Maroni. Perché ad identica domanda se era meglio Formigoni o Maroni, dissi Formigoni e hai visto che casino è venuto fuori. Stiamo parlando di avversari politici, tutti. Però così come ho detto che l'amministrazione Formigoni funzionava meglio di quella di Maroni che invece ha perso competitività ed efficienza, così dico che dal punto di vista politico non c'è paragone: molto meglio Maroni di Salvini. E' importante che i cittadini lombardi capiscano che votando per Fontana, che è il candidato imposto da Salvini alla coalizione, stanno votando per una Lega differente da quella di Roberto Maroni, che è stata una Lega di governo con degli elementi di razionalità. Salvini ha fatto diventare la Lega un movimento di estrema destra.

Mi dica tre personalità della destra lombarda che stima. Su fronti opposti, ma delle quali ha stima.
Il primo è Gabriele Albertini. Il numero due di Formigoni, Nicolamaria Sanese. E poi penso che Stefano Parisi sia uno bravo.

Facciamo il gioco degli aggettivi da accompagnare ai nomi. Attilio Fontana.
Fantasma.

Maroni.
Piacione.

Salvini.
Blasfemo.

Berlusconi.
Simpatico.

Renzi.
Coraggioso.

Beppe Sala.
Equilibrato.

Emma Bonino.
Un mito.

Che cosa dirà a Onorio Rosati, candidato di Leu, se alla fine il divario tra lei e Fontana sarà equivalente ai loro voti? Ovvero se alla fine perderà per "colpa" del mancato accordo con Leu?
Gli dirò: siete stati proprio dei "pirla". Ma non credo che succederà.

Mi dica una cosa giusta che ha fatto in questa campagna. E una sbagliata.
Senti, io non vorrei sembrare immodesto.

E quindi?
E quindi magari alla fine non basterà lo stesso, ma non mi viene in mente una cosa che farei oggi diversa. Dalla scelta dei toni, alla scelta del tour, alla scelta della squadra. Non riesco a dire che non abbiamo fatto un bel lavoro.

Secondo lei Renzi sarà premier?
No, non penso. Non essendoci un vincitore di queste elezioni, se ci saranno i numeri per fare un Governo, dovendo scegliere il premier il presidente della Repubblica, difficilmente sarà il leader di uno dei partiti. E quindi si dovrà trovare un punto di equilibrio: difficile sia Renzi. Dopodiché potrebbe essere che si torna alle urne e magari il Pd vince e Renzi sarà premier. Ma in questa fase mi sembra improbabile.

Quale sarà la logica con cui lei sceglierà i suoi assessori? Ascolterà i partiti? Sarà autonomo?
Il Pd ha avuto l'intelligenza di capire che io avevo la possibilità di vincere queste elezioni, di giocarmela. A patto che non mi avesse messo troppi lacci addosso. Per questo ho fatto una campagna molto libera, praticamente senza marchi, promuovendo la persona perché il meccanismo elettorale fa sì che i cittadini scelgano la persona. Quello che intendo fare è avvalermi fino in fondo della forza contrattuale che da là mi deriverebbe se vincessi: ovvero il fatto di poter decidere con grande autonomia. Con questo non è escluso che ci possano essere eletti o persone espresse dai partiti in giunta. Ma non c'è il manuale Cencelli. La Lombardia è un medio Stato europeo, a livello di importanza. Per questo è una cosa che va fatta bene, con una squadra composta dai migliori.

Chiudiamo sul personale. Sua moglie Cristina (Parodi), che cosa le dice in questa campagna? Le dà consigli?
Mia moglie mi è molto vicina. Cristina è una persona che mi rasserena. E' capitato in questi mesi che io sia tornato a casa delle sere un po' contratto, non proprio felice di come io avevo condotto degli incontri, o perché ero stanco o preoccupato. E' successo di rado, visto che l'ho fatta con molta serenità questa campagna. Ma ho trovato una persona che mi ha sempre caricato le batterie. Consigli? Cristina mi ha sempre detto di andare avanti tranquillo. Un appoggio incondizionato.

fabio.massa@affaritaliani.it

Tags:
elezioni regionali lombardia 2018giorgio gorimatteo salviniroberto maroniattilio fontana







Testata giornalistica registrata - Direttore responsabile Angelo Maria Perrino - Reg. Trib. di Milano n° 210 dell'11 aprile 1996 - P.I. 11321290154

© 1996 - 2021 Uomini & Affari S.r.l. Tutti i diritti sono riservati

Per la tua pubblicità sul sito: Clicca qui

Contatti

Cookie Policy Privacy Policy

Cambia il consenso

Affaritaliani, prima di pubblicare foto, video o testi da internet, compie tutte le opportune verifiche al fine di accertarne il libero regime di circolazione e non violare i diritti di autore o altri diritti esclusivi di terzi. Per segnalare alla redazione eventuali errori nell'uso del materiale riservato, scriveteci a segnalafoto@affaritaliani.it: provvederemo prontamente alla rimozione del materiale lesivo di diritti di terzi.