Regionali Lombardia, Gori: "Torno sindaco ma lavorerò per il Pirellone"
Regionali Lombardia, Gori: "Torno sindaco di Bergamo ma farò opposizione al Pirellone"
Regionali Lombardia, Gori: "Tornato sindaco h24 ma al lavoro per il Pirellone"
Giorgio Gori assicura che deciderà entro i termini previsti dalla legge se optare per l'incarico di consigliere lombardo e quindi rinunciare a quello di sindaco di Bergamo; nel frattempo dice di essere tornato a fare il primo cittadino a tempo pieno ma di essere al lavoro per preparare l'opposizione al Pirellone. "Sono tornato a Bergamo a fare il sindaco, ma sento la responsabilita' di impostare il nuovo progetto di opposizione in Consiglio regionale", spiega in una nota l'esponente democratico sconfitto dal leghista Attilio Fontana alle regionali del 4 marzo. "Sara' un'opposizione ferma, com'e' giusto che sia, basata sul grande lavoro di elaborazione che ha accompagnato la mia candidatura", sostiene. "Il centrosinistra in Regione riparte dai suoi diciotto consiglieri, che riuniro' nei prossimi giorni e con i quali inizieremo a costruire questa nuova fase - conclude -. Riguardo al mio futuro, decidero' nei tempi che la legge prevede, senza fretta. Nel frattempo faro' entrambe le cose, il sindaco di Bergamo a tempo pieno e l'impostazione del lavoro in Regione".
In base alle normative vigenti, nella prima seduta della nuova legislatura, il Consiglio lombardo elegge la giunta delle elezioni (composta da un consigliere per ciascun gruppo consiliare) che esamina le cause di ineleggibilita' e di incompatibilita' dei consiglieri regionali, e ha un tempo massimo di 60 giorni dal suo insediamento e dall'elezione del proprio ufficio di presidenza per completare le verifiche e gli accertamenti di sua competenza. Entro i 30 giorni successivi al termine dei lavori della giunta delle elezioni, il Consiglio, su motivate relazioni della giunta delle elezioni, convalida l'elezione dei consiglieri per i quali non sussistano cause di ineleggibilita' e di incompatibilita' e dichiara la decadenza dei consiglieri ritenuti incompatibili che non abbiano optato per il mandato regionale e che non abbiano compiuto, entro i termini stabiliti dalla legge, tutti gli atti necessari a rimuovere le cause di incompatibilita'.