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Milano
Regione, il Pd si prepara alle elezioni. Maroni cade, pronti i comitati
Roberto Maroni

di Paola Bacchiddu

Acque agitate, anzi agitatissime, per il futuro della Lombardia secondo quanto può riferire Affaritaliani.it. Mentre il comune di Milano, dopo la vittoria a giugno del sindaco Beppe Sala, sembra aver appena concluso la quadra delle nomine nella squadra dell'ex commissario Expo, in Regione la naturale scadenza dell'amministrazione Maroni, prevista per febbraio del 2018, potrebbe riservare delle sorprese.


L'esito del processo che riguarda il governatore, infatti, potrebbe anticipare il ritorno alle urne, di un anno circa, a maggio del 2017. Ad esserne convinto è proprio il partito democratico che – secondo fonti interne – dopo aver letto le carte giudiziarie che riguardano l'attuale presidente della regione Lombardia, si sta preparando, fin d'ora, a strutturare la rete dei comitati elettorali per la prossima primavera. Il 21 luglio del 2015 Roberto Maroni è stato rinviato a giudizio dal pm Eugenio Fusco con l'accusa di «turbata libertà nel procedimento di scelta del contraente e induzione indebita» per presunte pressioni atte a favorire due sue collaboratrici: Maria Grazia Paturzo (non indagata) e Mara Carluccio (indagata).

Dopo il rinvio del processo durante le amministrative di giugno - Maroni era candidato come capolista alle comunali di Varese – il presidente si è presentato in Tribunale lo scorso 7 luglio, in attesa della prossima udienza. L'ipotesi che muove il partito democratico è che, se fosse condannato in primo grado, interverrebbe la sospensione come prevede la legge Severino, anche se Maroni dovesse fare ricorso, come già hanno fatto Luigi De Magistris, sindaco di Napoli, e Vincenzo De Luca, presidente della regione Campania (entrambi poi riammessi). A quel punto, però, si aprirebbe un caso politico che – in attesa di un eventuale reintegro – porterebbe, con tutta probabilità, a elezioni anticipate, creando un vero e proprio sconquasso negli equilibri dei poteri locali. Il Pd ne è così convinto che si sta già muovendo. La macchina dei comitati elettorali, secondo fonti interne, è appena partita. Sarebbe pronta la piattaforma informatica, la rete di volontari, l'individuazione di tesoriere e campagna di finanziamento, il piano di rilevazioni e analisi statistiche, insieme alle prime indagini sondaggistiche.

I nomi in campo, per il centro-sinistra, sarebbero per ora tre: l'attuale segretario regionale Pd Alessandro Alfieri, il Ministro per le politiche agricole Maurizio Martina e il sindaco di Bergamo Giorgio Gori (che al momento non parrebbe troppo convinto). Si farebbe anche il nome del deputato Lorenzo Guerini, nella segreteria nazionale del partito, e uomo vicino a Renzi, anche se a fasi alterne. Ancora incerta l'ipotesi di primarie. Nel centro-destra, d'altro canto, il clima è parecchio confuso, a essere eufemistici. L'investitura di Berlusconi sull'ex candidato sindaco Stefano Parisi, per ristrutturare i brandelli di Forza Italia, ha scatenato un vero e proprio inferno di fuochi incrociati, all'interno della coalizione. Tanto da spingere molti a pensare, per ora, di ricandidare lo stesso Maroni, nel caso fosse sospeso. Ma il Pd pensa anche alla rete di alleanze. Umberto Ambrosoli, attuale capo dell'opposizione in Regione e fresco di nomina alla presidenza della Banca Popolare di Mantova, dovrebbe coordinare le liste civiche di sostegno al Pd, nella prossima campagna elettorale (che, alle scorse elezioni del 2013, si aggiudicarono il 7 per cento su base regionale). L'ex sindaco Giuliano Pisapia, invece, dopo l'annuncio del suo tour in Italia sui temi della giustizia, potrebbe mettersi a capo di un movimento di sinistra (non solo regionale) di raccordo al candidato scelto nel Pd. La rete di incontri per accendere la macchina delle alleanze è già partita. Ma le elezioni anticipate in Lombardia avrebbero anche delle forti ripercussioni su Palazzo Marino. Molti, nella squadra di Sala, sarebbero infatti già pronti a candidarsi per le regionali. Secondo i rumors interni, si farebbero già i nomi dell'attuale assessore alla Sicurezza Carmela Rozza e di David Gentili, al terzo mandato in consiglio comunale, e Presidente della Commissione Antimafia del comune, sotto Pisapia. E il Pd sta lavorando in gran segreto anche a una riforma profonda della Sanità, da contrapporre a quella varata da Maroni, e da utilizzare come punto forte del prossimo programma elettorale.

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