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Milano
Regione Lombardia, è giallo sugli eletti: non c'è certezza. E c'è chi trema
Regione Lombardia

di Fabio Massa

Quelli con la memoria più lunga si ricordano del 2013, quando per la proclamazione ci volle un mese. Di certo è che ancora la Prefettura non ha messo la parola fine alle elezioni regionali del 4 marzo. Preferenze, voti, verbali che mancano. Secondo rumors di Affaritaliani.it Milano mancherebbero ancora i verbali di 26 sezioni di Milano. Considerato che la media è di 700 voti a sezione, la rilevanza è presto appurata. Anche perché il gioco dei "resti" sta facendo impazzire tutta la politica lombarda. La legge elettorale è assai complicata, e questa volta a inceppare la "macchina" è Giorgio Gori. Il candidato presidente del centrosinistra dove è "scattato"? Ovvero, dove sta prendendo il seggio? Dalla sua Bergamo? Da Brescia? Perché proprio in base a dove scatta Gori, si riducono o si aumentano le "capienze" degli altri capoluoghi. La "pietra dello scandalo" sarebbe Brescia, dove oltre a un eletto, ne passerebbero due con i resti. Questo azzonamento punisce Milano, che ne porta quattro, invece di cinque. Sempre i resti mettono in dubbio un seggio di Fratelli d'Italia, e pure Energie per l'Italia con Manfredi Palmeri è sub iudice rispetto alla proclamazione. Ad ogni modo il consiglio regionale è convocato per la fine della prossima settimana, e dunque qualcosa dovrà muoversi in questi giorni. Idem per la giunta. Attilio Fontana è reduce da una piccola operazione, ma conta di chiudere tutto entro venerdì. La prima vicenda sulla quale non è affatto scritta l'ultima parola è quella relativa al numero totale. E' molto probabile che saranno 16 i componenti della giunta, ma c'è chi spinge per 14 posti. Poi, in casa Forza Italia, c'è il tema di Monza e Brianza. Dato per acquisito Fabrizio Sala vicepresidente e assessore alle Attività Produttive, la scelta di portare nella squadra di governo Elena Centemero potrebbe vedere per l'ex parlamentare l'assegnazione delle deleghe all'Istruzione, e dunque uno "slittamento" verso nuovi incarichi sempre di giunta per Silvia Sardone, che peraltro di Lavoro si intende, essendo giuslavorista. Se dovesse passare sia la Centemero che Sala, la Brianza avrebbe due assessori azzurri, proprio come Milano.

Poi c'è la questione delle donne. Rumors raccontano di una Laura Molteni, avversaria di Lia Quartapelle in dei due collegi vinti dal centrosinistra a Milano, consigliera comunale leghista, assai contrariata perché - nella penuria globale di donne del Carroccio - non è ancora emerso il suo nome. Dietro le quinte pare che anche questa vicenda sia in via di valutazione. Di certo il punto della rappresentanza femminile esiste, e nel caso di Viviana Beccalossi è un punto a favore: malgrado i rapporti non idilliaci con la Meloni, Attilio Fontana potrebbe propendere per lei anche per risolvere un problema di genere, oltre che per la competenza dimostrata negli ultimi cinque anni.

fabio.massa@affaritaliani.it

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