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Regione Lombardia, sì alla mozione per il censimento dei campi rom

Regione Lombardia, sì alla mozione per il censimento dei campi rom

Voto favorevole del consiglio regionale alla mozione che chiede di attuare un censimento di campi rom e sinti su base regionale.

“Sono soddisfatta che la mia mozione sul censimento dei campi rom regolari ed irregolari e dei loro residenti in tutta la Lombardia sia stata approvata oggi in aula - commenta Silvia Sardone, consigliere regionale di Forza Italia- Sono stata in vari campi nomadi milanesi, come quello di via Negrotto o quelli di via Bonfadini a Milano e ho potuto toccare con mano l’illegalità diffusa che in questi insediamenti è una costante. Ad accampamenti regolari infatti se ne affiancano altri totalmente irregolari dove non si sa chi entra e chi esce arrecando gravi danni ai residenti che abitano nelle vicinanze. Grazie al provvedimento approvato oggi sarà possibile capire chi e quante persone vivono nei campi regolari e irregolari di tutta la regione. E soprattutto verificare la dispersione scolastica che è altissima oltre che cercare di capire, in maniera approfondita, per cosa vengono spesi i fondi per i campi, per l'inclusione e per l'integrazione. È inaccettabile che i bambini anziché stare a scuola vengano usati per delinquere: da mamma questo non lo posso proprio tollerare. Troppo spesso vedo bambini vivere tra i rifiuti e i topi, una politica seria non può consentire questi spettacoli da terzo mondo. Non possiamo continuare a far finta di niente.  Questa mozione intende portare avanti un'analisi seria dei campi regolari e irregolari, nell'ottica del loro superamento e per salvaguardare il futuro di questi bambini. Sapere dove sono e come vivono è l'unico modo per salvarli. Mettiamo un attimo da parte il buonismo e le polemiche e pensiamo a chiudere questi ghetti che sono solo fonte di degrado e delinquenza e che tolgono il futuro e la speranza a tanti bambini".

Commenta l'assessore regionale alla Sicurezza Riccardo De Corato: "E' un passo importante nella direzione di quanto il mio assessorato gia' da mesi sta programmando". "Si tratta - prosegue - di politiche atte ad ottenere la chiusura da parte deicomuni e dei prefetti  degli insediamenti irregolari e di avviare un'indagine per comprendere le risorse economiche utilizzate per la gestione dei campi regolari Solamente attraverso una mappatura degli insediamenti rom e sinti presenti in Lombardia e' possibile attuare gli interventi piu' idonei a contrastare le situazioni di illegalita' e degrado urbano e a garantire la civile convivenza. Una mappatura analoga, sebbene limitatamente al territorio provinciale, era gia' stata effettuata nel 2006 dalla Provincia di Milano e nel 2008 relativamente a tutto il territorio regionale, inparticolar modo al Comune di Milano, da Regione Lombardia, in collaborazione con Iref e la Scuola del Corpo della Polizia locale di Milano. Cio' che manca al momento, pero', e' una ricognizione recente che dia una fotografia attuale e reale della situazione. Per questo motivo il mio assessorato ha recentemente avviato un'interlocuzione con PoliS - Lombardia. L'obiettivo e' quello di costruire un progetto di ricerca per mappare gli insediamenti rom e sinti e studiarne i vari aspetti di riferimento, tra cui: stima della superficie degli spazi a loro assegnati, popolazione, frequenza scolastica dei minori, tipologie di soluzioni abitative, servizi disponibili,insediamenti irregolari e risorse economiche utilizzate dai Comuni per la gestione dei campi. Un'azione assolutamente indispensabile per prevenire e contrastare l'illegalita' e assicurare il rispetto delle regole. L'assessorato - conclude De Corato - nell'ambito delle proprie competenze, sollecitera' i diversi soggetti istituzionali per rimuovere le situazioni di irregolarita' e di illegalita'"

La mozione è stata approvata a voto segreto con 39 sì e 31 no. Il Pd ha votato contro la mozione, che aveva provato a modificare con un emendamento proposto da Carmela Rozza che chiedeva che la Regione desse ai comuni le risorse necessarie a superare i campi e ad avviare un’indagine per comprendere le risorse economiche utilizzate per la gestione dei campi regolari (utenze, progetti di mediazione culturale e inclusione). La maggioranza lo ha respinto, e ha detto no anche a una richiesta di modifica di Forza Italia che chiedeva di cambiare il termine “censimento” con “rilevazione”.

“Il Consiglio regionale ha approvato una mozione razzista, che chiede un censimento su base etnica – dichiara Rozza - mentre rifiuta di stanziare le risorse per superare e chiudere i campi. È pura ideologia, retriva e pericolosa, intrisa di demagogia. Sia chiaro che noi siamo per superare i campi, ma per farlo occorrono risorse e politiche ad hoc. Non è ciò che vogliono la Lega e ampie parti della maggioranza di centrodestra, che parlano di bambini e diritto all’istruzione ma, in fondo, a loro interessa unicamente la ruspa, purché non ne debbano pagare il carburante.”

 Durante il suo intervento Rozza ha ricordato che il Comune di Milano ha già in mano i numeri dei campi regolari e irregolari di Milano, presentati in commissione consiliare il 21 maggio scorso alla commissione consiliare competente dalla direzione Sicurezza urbana del Comune di Milano. Dieci sono i campi nomadi irregolari chiusi da Milano dal 2012 al 2018, da via Idro a via San Dionigi, nei quali risiedevano 960 persone. Permangono quattro campi irregolari, ma consolidati e tenuti sotto osservazione (Montebisbino, Vaiano Valle, Bonfadini e Cusago) per un totale di 312 persone, e cinque campi regolari abitati da 642 persone. Stesso ragionamento vale per il comune di Brescia, che ha sotto controllo i tre campi presenti sul territorio. “Il dubbio è che la mozione si rivolga in realtà al solo comune di Gallarate, governato dalla Lega” conclude Rozza.

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