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Riforma sport: con il Coni fuori dal Cio, Olimpiadi 2026 a rischio
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Riforma sport: con il Coni fuori dal Cio, Olimpiadi 2026 a rischio

Le violazioni della Carta Olimpica riscontrate dal Comitato Olimpico Internazionale da parte del Comitato Olimpico Nazionale Italiano, unico garante dello sport in Italia difronte al Cia, significa che l'Italia rischia l'esclusione dal movimento olimpico mondiale. Se non ci saranno sostanziali cambiamenti delle riforma dello sport c'e' il reale rischio anche della sospensione del Coni da parte del Cio. Una prima potenziale conseguenza potrebbe riguardare l'Olimpiade invernale italiana del 2026, rimettendo in gioco la Svezia. Con il Coni sospeso, la Svezia, avversaria di Milano-Cortina con l'accoppiata Stoccolma-Aare, avrebbe il diritto di ricorrere al Tribunale Arbitrale dello Sport (Cas) di Losanna e chiedere l'assegnazione dei Giochi del 2026, in quanto unica candidata avversaria presentatasi al voto del 24 giugno scorso. In quell'occasione, la candidatura italiana aveva ricevuto 47 voti. A favore con molta probabilita' si erano espressi Russia, il blocco dell'Europa dell'Est, molti rappresentati dei Paesi africani e sudamericani senza escludere anche alcuni asiatici. Tra i membri Cio che molto probabilmente avranno votato a favore della Svezia, le 'teste coronate': dal Liechtenstein alla Gran Bretagna, senza escludere pero' i Paesi del Commonwealth. Ma c'e' di piu'. Col Coni fuori dal Cio, gli atleti italiani potranno partecipare, per esempio, alle Olimpiadi estive di Tokyo 2020, solo se qualificati e a titolo individuale, e sotto la bandiera bianca con i cinque cerchi olimpici, la stessa sotto la quale gareggiato agli atleti rifugiati. Le squadre azzurre, invece, non potrebbero prendere prendere parte ai vari tornei olimpici perche' nel pacchetto sospensione del Coni rientrano anche le federazioni nazionali di competenza. Non potrebbero partecipare alle Olimpiadinemmeno altri dirigenti italiani e gli stessi giornalisti perche' il Cio non rilascerebbe al Coni gli accrediti. 

Il rischio di sospensione o ritiro del riconoscimento del Comitato Olimpico è la conseguenza paventata dal Cio in una lettera giunta al Presidente del Coni Giovanni Malago', in cui il Comitato Olimpico Internazionale esprime "seria preoccupazione" per i contenuti della legge di riforma dello sport in discussione in parlamento. La normativa, a quanto trapela, "mina l'autonomia del Coni" e non "sarebbe aderente ai principi della Carta Olimpica". Una eventuale sospensione, si apprende da fonti vicine al Coni, rischia di mettere in serio pericolo le Olimpiadi.

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