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Milano
Riina, giudici di Milano sospendono il processo: "Accertare stato di salute"

I giudici della sesta sezione penale del Tribunale di Milano hanno sospeso il processo a Toto' Riina, imputato per le minacce al direttore del carcere di Opera Giacinto Siciliano, per accertare lo stato di salute del 'capo dei capi' ed eventualmente disporre una perizia. Il collegio, presieduto  dal giudice Raffaele Martorelli, ha accolto una richiesta dei legali di Riina, gli avvocati Mirko Perlino e Luca Cianferoni, i quali avevano presentato istanza per "poter acquisire copia delle cartelle cliniche di Riina che ci e' sempre stato negato". "Ritenendo che la sua salute sia compromessa - hanno spiegato i difensori - chiediamo la sospensione del processo per poter verificare la sua capacita' di stare in giudizio perche', a nostro avviso e del medico che lo segue, non e' in grado di partecipare in modo cosciente alle udienze". Il pm Bruna Albertini si e' opposta facendo osservare che la difesa "non ha documentato in modo adeguato la richiesta" ma i giudici, dopo una camera di consiglio, hanno accolto l'istanza". "Pur trattandosi di una richiesta non documentata - e' la motivazione della loro decisione - appare opportuno acquisire la cartella clinica dell'imputato accompagnata da una relazione sanitaria sulle condizioni di salute dell'imputato  e con riferimento alla sua capacita' di essere presente al processo". Hanno quindi disposto che la casa cicondariale di Parma, in cui e' detenuto, "trasmetta con la massima sollecitudine la cartella clinica accompagnata da una breva relazione sanitaria in ordine alle condizioni di salute e con riferimento alla sua capacita' di stare in giudizio".

Steso sul letto, muove le mani e sembra seguire con attenzione l'udienza del processo milanese in cui e' imputato per le minacce al direttore del carcere di Opera Giacinto Siciliano. Il 'capo dei capi' di Cosa Nostra Toto' Riina e' in videoconferenza dal carcere di Parma, in cui sta scontando una serie di ergastoli in regime di 41 bis. Quella di oggi e' la prima udienza del processo in cui Riina risponde di minacce aggravate dalla finalita'  mafiosa perche' in alcune conversazioni con un altro detenuto, intercettate nell'agosto 2013 nel carcere di Opera dove era recluso, avrebbe preso di mira il direttore dell'istituto penitenziario, Giacinto Siciliano, che si e' costituto parte civile tramite l'avvocato Antonella Calcaterra. Il legale del boss Mirko Perlino (sostituto del collega Luca Cianferoni) ha indicato nella liste dei testimoni lo stesso Siciliano, il cappellano e lo psicologo del carcere. Il pm Bruna Albertini ha chiesto di acquisire le intercettazioni effettuate su disposizione della Dia di Palermo durante l'ora d'aria di Riina, che saranno trascritte da un perito, nominato oggi, entro 90 giorni. Dalle conversazioni erano emersi anche presunti propositi di attentati ai danni del pm della trattativa Stato - Mafia, Nino Di Matteo. Il processo e' stato aggiornato al 15 giugno. Le condizioni di salute del boss, stando a chi ha avuto modo di parlarci, vengono definite "molto precarie" ma continua a essere "lucido".

Il processo e' stato quindi aggiornato all'11 luglio quando i giudici scioglieranno la riserva sull'ulteriore richiesta dei difensori di disporre una perizia sulle condizioni di salute del boss mafioso.

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