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Milano
Ruby ter, difesa Cav: "Ordinanza tribunale forte su no corruzione"
Karima El Mahroug, detta "Ruby Rubacuori"

“Non siamo certo privi di argomentazioni forti, rilevanti e dirimenti riguardo l’estraneità dalle imputazioni contestate a Berlusconi, ma è talmente tanto forte e debordante l’effetto giuridico dell’ordinanza sulla stessa tenuta stagna degli elementi più rilevanti del reato di corruzione in atti giudiziari che dobbiamo procedere a un’inversione logica degli argomenti da sottoporre al tribunale”. Lo ha detto l’avvocato Federico Cecconi, legale di Silvio Berlusconi, nella prima parte del suo intervento nel processo Ruby ter in cui il fondatore di Forza Italia è imputato per corruzione in atti giudiziari. 

Per il penalista “è irricevibile” la richiesta contenuta nella requisitoria dell’aggiunto Tiziana Siciliano e del pm Luca Gaglio

Il riferimento del difensore riguarda l’ordinanza emessa dal tribunale di Milano lo scorso 3 novembre sull’inutilizzabilità delle dichiarazioni rese da una ventina di co-imputate, cosiddette ex olgettine, nel processi Ruby uno e Ruby bis su quanto avveniva alle presunte ‘cene eleganti’ ad Arcore. Per il penalista quindi “è irricevibile” la richiesta contenuta nella requisitoria dell’aggiunto Tiziana Siciliano e del pm Luca Gaglio sulla “revoca o la modifica dell’ordinanza”. Una decisione dei giudici Tremolada-Pucci-Gallina che, di fatto, ha fatto venire meno nel processo le testimonianze delle ragazze che - secondo l’accusa - sarebbero state pagate dall’ex premier con elargizioni di denaro e altri beni.

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