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Milano
Sala: "Ci vorranno 2-3 anni perché Milano torni quella di mesi fa"
Beppe Sala

Sala: "Ci vorranno 2-3 anni perché Milano torni quella di mesi fa"

"Quello che vedo e' che la disoccupazione a Milano sta crescendo veramente moltissimo. Sono preoccupato, ci stiamo lavorando, ma per tornare indietro alla Milano di qualche mese ci vorranno due o tre anni", ha detto il sindaco Giuseppe Sala, intervistato da Sky.  "Sono stati mesi terribili - ricorda Sala - ma Milano ha retto, se Milano avesse ceduto sarebbero stati problemi terribili. All'inizio non avevo capito la gravita della questione, dopo di che mi sono messo li' con attenzione e pazienza. Poi chi decide sbaglia, ma non mi rimprovero sull'impegno, ho dato tutto quello che potevo". Su una possibile seconda ondata Sala e' cauto: "Se e' una situazione in cui anche siamo in grado di controllare una ripresa dei contagi ne usciremo, con molte cicatrici ma ne usciremo. Se ci fosse una ripresa di difficile controllo, sarebbe un grandissimo problema". A Milano, aggiunge, "abbiamo avuto due grandi situazioni di crisi, gli ospedali dove hanno accolto persone che non si curavano a casa sono stati focolai di contagio, e le Rsa. Se dovesse cambiare la situazione sanitaria mi auguro che sia cambiato qualcosa da questo punto di vista". 

Sala: ripartire dalle infrastrutture e visione di lungo termine

"Ho apprezzato il discorso di ieri di Giuseppe Conte, ha parlato molto di infrastrutture al Sud per l'uso del recovery fund, ma servono anche al Nord, che Milano e Genova non siano collegate con l'alta velocita e' un errore, andrebbe nell'interesse di tutti", ha affermato Giuseppe Sala. "Oltre alle infrastrutture - ha aggiunto - bisogna pensare alla mobilita', alle reti, alla difesa idrogeologica, c'e' moltissimo da fare con i fondi europei". Per fare le infrastrutture - ha aggiunto, "ci vogliono tempi lunghi e visione di lungo termine. La storia del nostro paese ci dice che i governi in media durano 1 anno e 1 mese, non e semplicissimo pensare al lungo termine. Al paese manca questa visione dilungo termine e una stagione riforme; dire che si vuole sburocratizzare va bene ma poi bisogna saperlo fare. La pandemia ha dimostrato la complessita' che c'e' a livello locale. In questo mondo con 8000 comuni, 100 province, 14 citta' metropolitane e 20 regioni non si va da nessuna parte". 

Governo: Sala, no alternative a Conte e alleanza Pd-M5s

"In questo momento non credo ci siano alternative" al premier Giuseppe Conte e all'alleanza tra Pd e M5s, ha affermato il sindaco di Milano. "Io penso che Conte abbia fatto il suo - spiega - onestamente non vedo alternative, piu' che Conte sento la necessita' di avere un governo con persone di altissima esperienza. Ieri pero' ha detto che la sua squadra e' questa e allora io mi taccio". Quanto al governo "non ci sono alternative con l'attuale legge elettorale e l'attuale Parlamento. Ora tutti fanno i fenomeni, criticano l'alleanza, ma qualcuno mi sa spiegare numeri alla mano come puo nascere un governo senza Cinque stelle. Io mi sento rinfrancato nel vedere all'opera un governo con Pd e M5s piu' che Lega e M5s in questo momento". "Il governo avra' il compito piu' difficile dal dopoguerra - ha spiegato ancora Sala - ora tutti i nodi vengono al pettine. Il mio suggerimento era che per tempi straordinari servissero certe persone. Mi chiedo se in ogni singolo ministero ci siano persone che per storia, curriculum ed esperienza siano le persone giuste per farlo, e non difendo i tecnici. Avevo dubbi e li ho ancora, ma Conte e' l'allenatore e se lui dice che non serve un rimpasto da ieri ho deciso che non continuero' a rompere le scatole".

 

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