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Milano
Sala: "Frustrante essere sindaco metropolitano. No al ritorno delle Province"
Giuseppe Sala

Sala: "Frustrante essere sindaco metropolitano. Ma no al ritorno delle Province"

"Nell' esercitare il mio ruolo da sindaco di Milano mi sento nel pieno di un mandato chiaro e molto responsabilizzante mentre oggi per me fare il sindaco metropolitano e' molto spesso frustrante perche' ho leve e risorse molto limitate". Lo ha affermato il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, nel suo podcast mattutino, dedicato oggi ai 30 anni della legge che il 25 marzo 1993 introdusse l'elezione diretta dei sindaci e ai 9 anni della "mai completata" legge Delrio sull'istituzione delle citta' metropolitane e la ridefinizione delle province. Il tema politico a cui si agganciano le considerazioni di Sala e' la proposta di modifica della legge elettorale di Comuni e Citta' metropolitane avanzata dalla maggioranza di Governo.

"I destini delle citta' metropolitane sono rimasti incerti nelle loro funzioni" afferma ricordando che i sindaci dei capoluoghi di provincia delle 14 citta' metropolitane sono anche automaticamente sindaci metropolitani. Il problema per Sala e' che "le citta' metropolitane con cui dobbiamo fare i conti oggi sono istituzioni fortemente depotenziate in termini di strumenti d'azione e risorse". Senza dimenticare che "le attuali 14 citta' metropolitane sono palesemente disomogenee e con problematiche da gestire profondamente diverse".

Sala: "Restaurare le province? Assurdo"

"Nel caso delle citta' metropolitane il governo sta lavorando a una vera e propria restaurazione delle province, con tanto di elezione diretta del presidente. Ora io non riesco a immaginare niente di piu' assurdo". Lo ha affermato il sindaco di Milano Giuseppe Sala nel suo podcast mattutino, dedicato ai 30 anni della legge che il 25 marzo 1993 introdusse l'elezione diretta dei sindaci e ai 9 anni della "mai completata" legge Delrio sull'istituzione delle citta' metropolitane e la ridefinizione delle province. "Perche' se le citta' metropolitane non funzionano vanno cambiate le deleghe e le risorse a loro disposizione, non il sistema con cui si elegge il sindaco metropolitano.

Non so - l'affondo di Sala - se tutto questo nasca dalla necessita' di individuare nuove poltrone per un personale politico ormai in eccesso anche dopo il drastico taglio dei parlamentari, ma so che toccare la legge elettorale dei sindaci e ripristinare le province mi sembra molto lontano da una risposta efficace a una domanda di buon governo che gli italiani chiedono a gran voce". "Certo - sottolinea - resta il sospetto che non solo il centrodestra moltiplichi le poltrone ma confidi nel fatto di conquistarne molte di piu' e peggio mi sento. Se la politica - conclude - si riduce alla ricerca di scorciatoie di questo genere e' inutile poi meravigliarsi se gli italiani, soprattutto i piu' giovani, disertano le urne".

La proposta di modifica della legge elettorale di Comuni e Citta' metropolitane avanzata dalla maggioranza di Governo "e' una scelta incomprensibile se non, diciamoci la verita', per perseguire l'obiettivo contingente e francamente inaccettabile di modificare le regole del gioco per favorire uno dei due giocatori, nel caso di specie il centrodestra, che secondo i propri calcoli pensa di avere un vantaggio con un sistema elettorale di questo tipo, e probabilmente ce l'ha".

Sala: "Elezione diretta dei sindaci, strumento molto apprezzato dai cittadini"

"L'elezione diretta dei sindaci si e' affermata come uno strumento molto apprezzato da cittadini e che ha rafforzato il ruolo dei sindaci e l'efficacia della loro azione". Lo ha affermato il sindaco di Milano Giuseppe Sala nel suo podcast mattutino dedicato oggi ai 30 anni della legge che il 25 marzo 1993 introdusse l'elezione diretta dei sindaci. La legge, ricorda, fu adottata su forte spinta dell'opinione pubblica dopo la tragica stagione di Mani Pulite con l'obiettivo dichiarato di riavvicinare gli elettori alla politica e alle istituzioni, dando loro la possibilita' di scegliere direttamente i propri governanti, fuori dall'eccessiva mediazione di partiti, correnti e gruppi di potere.

"Si tratta - commenta - di una delle leggi che nei decenni piu' e' riuscita nell'intento di avvicinare i cittadini alla politica attraverso una scelta diretta, chiara e trasparente di chi e' chiamato a governare la propria citta'. Allo stesso tempo - prosegue - la scelta diretta ha conferito forza agli amministratori locali, dando ai sindaci la possibilita' di esercitare il proprio mandato per 5 anni pieni, rinnovabili solo 2 volte, al riparo fibrillazioni contingenti dei partiti come invece e' tipico a livello nazionale".

Sala: "Da quando sono sindaco si sono succeduti sei governi"

 "Pensate - aggiunge - che da quando sono sindaco di Milano, cioe' quasi 7 anni, si sono succeduti 6 governi, ciascuno per una durata media di poco superiore all'anno e questo e' uno dei grandi problemi dell'Italia di oggi che determina la sua difficolta' a cambiare e innovarsi. Per questo motivo - evidenzia il sindaco - molte volte, sia da destra che da sinistra, si e' sottolineata la necessita' di adottare leggi elettorali nazionali sul modello di quelle dei sindaci, ossia quello in grado di dare al cittadino la possibilita' di scegliere direttamente chi governa, se necessario scegliendo al ballottaggio tra due chiare alternative, e poi di consentire un governo stabile con una corretta dialettica tra maggioranza e opposizione".

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