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Milano

Sala il radilcale liberale supera il Pd, ma dove andrà?

Due indizi non fanno una prova. Certo è che nella stessa giornata sono uscite due notizie che fanno pensare che a Milano ci sia voglia di una ventata di novità in politica, a costo anche di spaiare le carte.

Da un lato Bruno Dapei (FI), ex capo campagna elettorale di Stefano Parisi, invita il centro destra a votare Beppe Sala per il prossimo mandato. "Credo sarebbe molto utile per Milano un 'patto olimpico' tra uomini, e partiti, di buona volontà. Per storia personale e capacità Beppe Sala può esserne il miglior garante. Ecco perché parte una raccolta di firme in tal senso anche se non mi aspetto che tutti accettino a caldo, a partire da lui stesso. ma è un dibattito utile che va aperto soprattutto nel mio cdx", aveva dichiarato nell'intervista rilasciata ad Affaritaliani.it Milano.

Dall'altro lato, Beppe Sala, in un'intervista all'Espresso, interrogato sul futuro del Pd e del centro sinistra, ha detto "Io vorrei una sinistra piu' determinata e, per quanto riesco, sto cercando di portare il mio contributo. I giovani sentono poco la politica. Purtroppo sentono ancora meno il Pd, visto come un partito vecchio e litigioso. Ma questo ci mette davanti a una grande opportunita'. Non ci sono alternative. O il Pd riesce a cambiare rapidamente pelle e a presentarsi come un partito piu' moderno che affronta seriamente i temi piu' sensibili, dall'ambiente alla giustizia sociale, oppure ci pensera' qualcun altro". "Il Pd puo' crescere ancora, ma non piu' di tanto - prosegue Sala - Solo un nuovo soggetto puo' riportare al voto qualcuno che normalmente non va a votare, qualcuno che ha votato per i 5 Stelle, e perfino qualche elettore della Lega che fa fatica ad accettare l'estremismo e la cattiveria salviniana." Sulla possibilità di creare un soggetto moderato e centrista insieme a Carlo Calenda, Sala risponde "Questo continuo parlare di stare alla sinistra del Pd, o alla destra, e' tutto sbagliato. I moderati sono la parte che mi interessa meno. Io mi considero, al limite, un moderato radicale. Se i 5 Stelle ci hanno insegnato una cosa e' che si possono prendere grandi consensi evitando questa orizzontalita' della politica: la destra, il centrodestra, il centro... Dobbiamo evitare le etichette e parlare dei temi. Giustizia sociale e ambientale: in tutto il mondo la sinistra progressista discute di questo". Sara' Sala a guidare questo nuovo soggetto? "Voglio essere sincero: mi piacerebbe, ma oggi non posso, me lo devo inibire, tanto piu' che c'e' questa nuova responsabilita'. Chi ha capacita', proposte, deve farsi avanti. Basta dire che non interpretiamo il disagio: facciamolo".

Che la voglia di un nuovo Pd di Sala si possa incontrare con l'apertura di Dapei verso la sua candidatura nel 2021? Non resta che stare a vedere cosa succederà nei prossimi mesi. Certo è che dalla crisi del Pd e dalla crisi di FI potrebbero nascere nuove e inaspettate alleanze.

 

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