A- A+
Milano
Sala parla da leader (a Renzi). Pochi applausi, molti contenuti

di Fabio Massa

Parla da leader, Beppe Sala. Parla sul palco del Partito Democratico, riunito per l'assemblea dei circoli a Milano, al Teatro Linear Ciak. Non usa mezzi termini. Non fa felice Matteo Renzi. Non ha peli sulla lingua.

"Non strapperò applausi, forse, come Maurizio Martina che mi ha preceduto - spiega il sindaco di Milano - Ma darò il mio contributo. Sono contento che siate a Milano perché da Milano può ripartire la storia del Pd. E poi, Matteo, ti do un consiglio - ha detto rivolgendosi all'ex premier - valorizza il Pd di Milano, sono ragazzi fortissimi. Io devo molto a loro, e io ho il valore della riconoscenza".

Poi ha precisato: "Io non ho la tessera del Pd e non ce l'avrò finché sarò sindaco. Il Pd deve ambire, con qualunque legge elettorale, ad essere il primo partito, sennò star qui è cosa inutile, e potete andare in giro per Milano che è una città divertente. Le amministrative? Abbiamo avuto una sconfitta dura e dobbiamo ammetterlo. Gli elettori del Pd fanno fatica a difendere il Pd e dobbiamo rifletterci".

"Se pensate che un elettore che ha votato lega alle amministrative l'anno prossimo voterà noi, avete sbagliato a capire. Perché abbiamo perso? Perché abbiamo messo poco a fuoco due questioni rilevanti su cui tornerò: l'immigrazione-sicurezza e il lavoro. Inoltre, a volte abbiamo lasciato soli gli uomini e le donne del territorio".

Beppe Sala, sulla vicenda della Città Metropolitana è stato poi durissimo: "Mi pare che non ci sia stato lo sforzo di risolvere i problemi della Città Metropolitana, problemi che hanno creato i nostri governi, e non altri - ha spiegato Sala, che poi è tornato a parlare della campagna per le amministrative - Ci vuole più cattiveria. Io ho fatto campagna in 10 comuni e ovunque sentivo dire che c'era appena stato Salvini, o che sarebbe tornato da là a poco. Bisogna starci, nelle partite. E diciamocelo: 12 mesi di litigi non aiutano. E per litigare non bisogna essere da soli. Inoltre io non penso che abbiamo scelto sempre i candidati più forti". In ottica (probabilmente) delle Regionali, o - forse - in ottica elezioni politiche ha poi tirato una stoccata: "Se diventiamo campioni del metodo e non del merito perdiamo. Va bene le primarie, a me sono servite, ma noi dobbiamo schierare i più forti, perché gli altri fanno così".

"Anche l'anno scorso, quando ho fatto io le elezioni, c'era una forte aria che tirava a destra. Ma io ho avuto la macchina infernale del Pd, con duecento ragazzi che mi seguivano sempre e per questo ho vinto. Inoltre finite le primarie Majorino è entrato subito a lavorare con me. Io non sono Pisapia. Ho scelto la discontinuità rispetto a Pisapia, anche se ne ho ereditato le idee sui diritti. Ma ho voluto discontinuità per essere contemporaneo all'oggi - ha precisato Sala, che poi concludendo ha parlato dei due temi forti, l'immigrazione e il lavoro - Quando penso all'immigrazione non penso a Milano, perché a Milano io posso sfidare i miei elettori perché ho una città che funziona da offrire. Ma non dappertutto è così, e allora abbiamo bisogno di trovare una elaborazione diversa. Sul Lavoro penso che il jobs act abbia funzionato, ma dobbiamo ancora fare scelte di discontinuità". Su Ema: "Il governo dove operare, chiedere". Sui fascisti di Casa Pound: "Ieri a Milano i fascisti sono entrati in consiglio e hanno fatto il saluto romano. Solo il PD ha la forza di tutelare la memoria, di difenderla. E' una responsabilità. Se noi lavoreremo alla ricerca di coerenza e unicità ce la potremo fare". Infine, la chiusura - importantissima - sull'inchiesta Expo: "Io per quattro anni farò il sindaco, mi dovrò gestire il rinvio a giudizio, presumibilmente, che tuttavia non mi indebolisce perché ho avuto tantissime manifestazioni d'affetto".

fabio.massa@affaritaliani.it

Iscriviti alla newsletter
Tags:
beppe salamatteo renzipd renzi sala

Testata giornalistica registrata - Direttore responsabile Angelo Maria Perrino - Reg. Trib. di Milano n° 210 dell'11 aprile 1996 - P.I. 11321290154

© 1996 - 2021 Uomini & Affari S.r.l. Tutti i diritti sono riservati

Per la tua pubblicità sul sito: Clicca qui

Contatti

Cookie Policy Privacy Policy

Cambia il consenso

Affaritaliani, prima di pubblicare foto, video o testi da internet, compie tutte le opportune verifiche al fine di accertarne il libero regime di circolazione e non violare i diritti di autore o altri diritti esclusivi di terzi. Per segnalare alla redazione eventuali errori nell'uso del materiale riservato, scriveteci a segnalafoto@affaritaliani.it: provvederemo prontamente alla rimozione del materiale lesivo di diritti di terzi.