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Milano
Sala, "tamarro" per la Bignardi, non le manda a dire a Renzi e Salvini
(Immagine da profilo Instagram di Beppe Sala)

Sala, "tamarro" per la Bignardi, non le manda a dire a Renzi e Salvini

Simpatico siparietto tra Daria Bignardi e Beppe Sala ieri sera durante il programma televisivo "L'Assedio" sul  Nove: la conduttrice ha chiesto al sindaco di Milano di rinunciare al suo aspetto "radical chic" per indossare marsupio, occhiali da sole e aria da "tamarro" per essere più nazional-popolare. Il Sindaco Sala si è prestato allo scherzo, facendosi immortale dalla Bignardi in uno scatto e accettando la sfida lanciata dalla conduttrice di postare la fotografia sui suoi social. Sala non se lo è fatto ripetere due volte ed ecco che l'immagine è comparsa sul suo profilo Istagram, quello dove il Sindaco si concede più ironia rispetto alla pagina Facebook e al profilo Twitter.

A parte questo momento allegro e spensierato, il Sindaco Sala non le ha mandate a dire a Renzi e Salvini. Incalzato dalla Bignardi ha dichiarato "Dopo il confronto Renzi-Salvini ho il pensiero che se la politica è quella lì io sono finito". "Non so se ci sia un perdente e un vincitore, ma è stato più bravo Matteo Renzi", ha continuato Sala, e alla domanda su di chi dei due si fidasse di più, non ha avuto dubbi nel rispondere "mi fido più di Renzi, anche se siamo diversi". "Non mi e' piaciuto il fatto degli attacchi personali, un Matteo all'altro. E non mi e' piaciuto che i temi sono sempre gli stessi, l'ambiente e' stato sfiorato con una leggerezza incredibile, non si parla di futuro del paese e politica industriale".

Il Sindaco ha poi rincarato la dose sui due avversari: "Sono loro il futuro dell'Italia? Spero di no. Spero ci siano forze politiche diverse, con una capacita' di interpretare i bisogni veri degli italiani. E spero di non avere solo fantasie io e che qualcosa succedera'". Gli spazi secondo Sala ci sono.

Nonostante Sala dica di fidarsi di più di Renzi, non gli ha risparmiato una bella stoccata all'ego del politico fiorentino: "hanno fatto un confronto lanciato da Renzi perche' lui sta cercando di dire 'siamo noi i due veri protagonisti', perche' lui si sente protagonista, avendo anche una grande capacita' e presenza scenica. Lo scopo credo che fosse quello e Salvini da parte sua non si perde una occasione". 

Alla domanda se si vede più leader di partito o alla guida del Paese, ha risposto "Direi più uno dei leader, perche' avrei piu' piacere di trovarmi in un sistema inclusivo". In merito a una possibile "chiamata" per la  politica nazionale, ha detto "Onestamente non so se sarei capace , certamente ho deciso ad un certo punto della mia vita di dedicarmi all'interesse pubblico e non al mio personale. Essere sindaco di Milano e' una gratificazione enorme".

Si ricandiderà a Sindaco di Milano? "Tra un anno dovro' decidere se ricandidarmi o meno, vedremo. La politica mi piace e ho un grande amore per Milano. Forse sono tagliato per fare il sindaco, sono operativo e mi piace molto. Da un lato non sono mai stato cosi' felice in vita mia, anche per il lavoro che faccio. Dall'altro lato sento la riconoscenza dei milanesi, ovviamente non di tutti".

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