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Milano
Sala verso la richiesta di rinvio. Inchiesta, decisione in campagna elettorale
Beppe Sala

di Fabio Massa

I prossimi giorni il barometro si metterà al brutto, per la politica milanese. Probabilmente non ci saranno gli scossoni di sei mesi fa, quando venne resa nota l'indagine su Beppe Sala da parte della Procura Generale di Milano, che aveva avocato a sè l'inchiesta milanese per corruzione e turbativa d'asta sulla 'Piastra dei Servizi' di Expo. A metà dicembre il primo cittadino di Milano si era autosospeso, salvo poi ritornare al suo posto a Palazzo Marino alcuni giorni dopo. Ora, secondo quanto apprende Affaritaliani.it Milano, manca pochissimo alla richiesta di rinvio a giudizio. Niente rinvii, pare, e soprattutto niente sconti: la Procura Generale dovrebbe chiedere il rinvio a giudizio. Sarebbe infatti strano, ragionano gli addetti ai lavori, aver sollevato un polverone di queste dimensioni per poi non dare l'onere di giudicare a un soggetto terzo ad accusa e difesa, ovvero il giudice. E quando si pronuncerà il giudice? Anche qui, passaggio stretto, anzi, strettissimo. Per convocare la prima udienza ci vorranno verosimilmente un paio di mesi, il che vuol dire dopo l'estate. Con i venti che tirano di elezioni anticipate, in piena campagna elettorale potrebbe arrivare la decisione che scagiona Sala del tutto, oppure quella che fa riaprire una grossa polemica politica facendo traballare anche il Modello Milano.

fabio.massa@affaritaliani.it

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beppe salarichiesta rinvioinchiesta campagna elettorale







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