Salute Direzione Nord: i giovani, il disagio e il gap con il mondo adulto
A Salute Direzione Nord panel su giovani e disagio. Alessandro Morelli e Pierfrancesco Majorino sul gap anche nel linguaggio tra adulti e adolescenti
I giovani sono a disagio, cosa si può fare per aiutarli?
Salute Direzione Nord all'Hotel Principe di Savoia: durante l’incontro “Rispondere al disagio”, primo della sessione di lavori pomeridiana, Flavio Verrecchia dell’ISTAT ha presentato gli ultimi dati sui fattori di rischio per la salute negli adolescenti e giovani, con particolare riguardo agli stili di vita. I dati hanno messo in evidenza che a fronte di un maggior benessere fisico, oggi i giovani avvertono un maggior disagio psicologico. Questo lo spunto su cui si sono confrontati i relatori presenti al panel.
Tra i relatori: Stefano Bolognini – assessore alle politiche sociali, abitative e disabilità Regione Lombardia, Pierfrancesco Majorino – assessore al Welfare Comune di Milano, Mario Furlan – fondatore City Angels e il parlamentare Alessandro Morelli.
Proprio Morelli ha commentato i dati dicendo "Non ci rendiamo conto di parlare una lingua diversa dai giovani. Non conosciamo i social media. Per questo motivo, chi dovrebbe tutelare i ragazzi non lo fa e non è preparato a farlo. Il gap è sempre più ampio. Bisogna imparare a dare chiare indicazioni, serve prepararsi per stare al passo con i tempi e con i millenials".
D'accordo sul fatto che le differenze generazionali sono alla base di un problema comunicativo anche l'assessore Majorino "Non siamo solo di fronte al ripetersi ordinario di una frattura o distanza tra generazioni. Oggi siamo in un momento di stravolgimento sociale per via della connessione continua che connette virtualmente, ma consegna grandi spazi di solitudine. I ragazzi si sentono dire che presente e futuro saranno peggio del passato da diversi punti di vista. Ritengo si debba essere attenti alle criticità ma senza drammatizzare. Bisogna sviluppare azioni preventive puntando sugli aspetti positivi che esistono e non su disagio. E c'è anche un grande problema di credibilità. Non veniamo percepiti come credibili soprattutto come istituzioni ma anche nelle famiglie. Oggi i ragazzi chiedono a gran voce, scendendo in piazza, un mondo diverso. E' importante capire che tipo di mondo migliore vogliono e scommettere su questo."
Bolognini invece approfondisce un altro tema fondamentale, ovvero portare avanti azioni concrete sul territorio: "E' importante andare in profondità, toccare con mano. Spesso siamo convinti come amministratori di avere fatto tutto bene ma magari i risultati non ci sono. Il problema è soprattutto nelle periferie, dove è fondamentale intervenire, supportare le comunità e i giovani in particolare con laboratori sociali e agevolare l'integrazione. Molto stanno facendo realtà come le parrocchie e gli oratori perché creano aggregazioni. Le istituzioni devono ragionare proprio in termini di aggregazioni e integrazione."
Chi meglio di Furlan, anima dei City Angels può parlare di interventi concreti sul territorio? E l'intervento di Furlan vuole essere uno stimolo a trasformare il disagio nella molla per non accontentarsi, per fare più e meglio: "Rivendico il diritto e il dovere di essere a disagio. Io mi sento a disagio per come sono e per quello che vedo. E' importante sentire un divario tra quello che si ha e quello che si vorrebbe. Se sentiamo un disagio, ci diamo da fare. I giovani sono a disagio perché hanno sogni, vorrebbero raggiungere i loro obiettivi, adulti si accontentano. I giovani devono poter raggiungere i loro desideri, aiutati da delle guide." Gli adulti sono in grado di essere per loro una buona guida?
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