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San Donato, l’assessore Mistretta: "Noi proseguiamo con l’iter per lo stadio"
Milan, il progetto dello stadio a San Donato

Stadio a San Donato, l’assessore Mistretta: "Noi proseguiamo con l’iter"

Le indagini in corso sulla proprietà del Milan bloccheranno il progetto per lo stadio a San Donato? E quello per la ristrutturazione di San Siro? "Noi proseguiamo con l'iter che ci siamo preposti di seguire perché riteniamo che questo progetto meriti di essere valutato" fa sapere ad Affaritaliani.it Milano l'assessore alle Opere pubbliche di San Donato Massimiliano Mistretta, che sta seguendo da vicino la partita insieme al sindaco Francesco Squeri. 



San Donato, "il Milan non è tenuto a comunicare il prezzo dei terreni"





Sulla stampa si è parlato anche della somma sborsata dal Milan per comprare i terreni dell'area San Francesco dove sorgerà lo stadio. Un investimento quantificato in 40 milioni che non convince alcuni consiglieri comunali, come Gina Falbo, che ha chiesto di visionare il contratto di acquisto. "Questi documenti non sono nella disponibilità del Comune - sottolinea Mistretta -. Non sono agli atti. Il Milan non è tenuto a comunicare il prezzo dei terreni. Quando sarà dovranno mostrare l'atto di proprietà". Nei prossimi giorni il sindaco Squeri formalizzerà la richiesta di apertura dell'accordo di programma che vedrà coinvolte la Regione Lombardia e la Città metropolitana di Milano. L'accordo può durare fino a un massimo di due anni: in questo periodo dovranno essere formalizzati tutti gli aspetti tecnici che andranno a completare il progetto, trovando anche soluzioni alle criticità come l’ordine pubblico e la viabilità. Insomma, a San Donato si va avanti. Le indagini, ovviamente, non mettono tranquillità in Comune, anche se oggi ogni giudizio risulterebbe affrettato. Per questo bisognerà “aspettare di capire gli sviluppi” della vicenda.

San Donato, il Comune porta avanti la valutazione del progetto

Intanto, in parallelo, si continua a ragionare sull'eventuale ristrutturazione di San Siro. Il sindaco di Milano Giuseppe Sala ha fatto sapere che, se a giugno Inter e Milan decideranno di non riqualificare lo stadio, il tentativo sarà quello di farlo diventare un impianto dedicato totalmente agli eventi e alla musica dal vivo. Tra le fila della maggioranza viene assicurato che le indagini non sono state ancora un tema all'ordine del giorno, anche perché "non riguardano lo stadio ma la compagine societaria". Ovviamente tutti si dicono "interessati" a capire quali saranno gli sviluppi, a prescindere dallo stadio. Ma c'è anche chi fa notare che le indagini aggiungono "un ulteriore elemento di criticità e di incognita" sulla riqualificazione del Meazza anche se "è ancora presto per dirlo". Nell'opposizione non sono passati inosservati alcuni commenti arrivati a caldo dal centrosinistra, volti a puntare il dito sulla proprietà rossonera. Parole che da qualcuno vengono lette come un tentativo di screditare i dirigenti rossoneri "per nascondere anni di mancanze e di ritardi" dell'amministrazione. Sulle affermazioni di Sala in merito alle difficoltà di realizzare un nuovo stadio a San Donato ("non è una passeggiata di primavera") dal Comune del sud Milano rispondono con serenità: "Noi, come amministrazione, portiamo avanti la valutazione del progetto. Poi sarà il Milan ad analizzare tutte quelle che saranno le proposte in campo".








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