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San Siro non va bene per Inter e Milan. Ecco i progetti per il nuovo stadio
San Siro: il progetto Manica-Sportium

San Siro non va bene per Inter e Milan. Ecco i progetti per il nuovo stadio

"Lo stadio Meazza cosi' com'e' non e' piu' uno stadio per due grandi squadre che hanno l'ambizione e il dovere di giocare un ruolo di primi attori nella scena del calcio mondiale. Il Meazza cosi' com'e' non va piu' bene. Punto". Lo ha detto Paolo Scaroni, presidente del Milan, questa mattina alla conferenza stampa di presentazione del nuovo stadio per Milano, congiunta con l'Inter. Guardando agli altri stadi europei, e prendendoli come "benchmark", "San Siro a cui siamo affezionati ha fatto il suo tempo" ha affermato ancora Scaroni. Secondo il top manager una nuova struttura sarebbe anche un'opportunita' per "Milano per trasformare questa zona che oggi e' un non-luogo" ovvero il quartiere stesso di San Siro, che si trova intorno all'impianto; una zona "in cui non c'e' nulla se non un grande piazzalone con in mezzo il nostro amato Meazza" ha aggiunto. Al contrario - a detta del presidente - "dobbiamo cogliere occasione per procedere sulla strada del moderno, del nuovo e di un quartiere che vive 365 giorni all'anno e non solo le poche ore delle partite".

"Una ristrutturazione di San Siro porterebbe diversi disagi, anche economici a tifosi e club". A dirlo è l'amministratore delegato dell'Inter, Alessandro Antonello alla presentazione dei due progetti dello stadio San Siro al Politecnico di Milano. "Le partite -continua- si farebbero in stadi distanti 200-300 chilometri e che avrebbero una capienza inferiore". La ristrutturazione porterebbe "comunque alla perdita di identità dello stadio". "Lo stadio San Siro -spiega Antonello- ha un problema di interconnessione tra i diversi anelli. Oggi lo stadio ha degli spazi interni che corrispondono a 24mila metri quadri mentre gli altri stadi europei hanno uno spazio interno che corrisponde a 100mila metri quadri". "Gli altri problemi -continua- riguardano la visibilità del primo anello che va solo verso il campo e non dà la possibilità ai tifosi di vedere le coreografie degli spalti. Gli spazi dello stadio non sono più consoni alle normative attuali". Un altro problema "è relativo ai servizi. Sul secondo e terzo anello -sottolinea Antonello- non ci sono servizi idonei (bar, ristoranti e servizi igienici). Le analisi ci hanno portato a dire che se vogliamo fare una ristrutturazione bisogna completamente rifare il primo anello, intervenire sul terzo, sulle torri e operare un ribassamento del tetto. Dovremmo rifare tutto e iniziare poi la ricostruzione del primo anello e del settore ovest. Al termine di questa ristrutturazione, il termine di capienza sarebbe inferiore rispetto a nuovo spazio". In Italia, negli ultimi 15 anni "è stato fatto solo uno stadio, in Europa 24", conclude Antonello.

I due studi di architettura rimasti in gara per la costruzione di un nuovo stadio a Milano sono l'americano Populous, fondato da George Hellmuth e George Kassabau specializzato in impianti sportivi; e l'accoppiata italo-americana Manica-Sportium anche questo con la vocazione alla costruzione di spazi dedicati allo sport. La conferma della notizia e' stata data questa mattina dall'ad dell'Inter, Alessandro Antonello, durante al conferenza stampa di presentazione del nuovo stadio al Politecnico di Milano, congiunta con il Milan. "Si tratta di un progetto che puo' essere motore dell'economia di Milano e del Paese" ha aggiunto. La realizzazione impegnera' le squadre per 1,2 miliardi: "Prevediamo un nuovo stadio modernissimo: quanto di meglio c'e' al mondo. Ci sara' molto piu' verde nel nuovo San Siro che in quello di oggi, e la struttura sara' piu' sostenibile a livello ambientale, visivo ed acustico" ha spiegato il presidente del Milan, Paolo Scaroni. "Avra' un minore impatto visivo perche' sara' piu' basso, dai 60 metri di oggi ai 30 di domani, e con impatto acustico del 60 per cento in meno: sara' ecosostenibile" ha aggiunto. 

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