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Milano
Bossi si vendica di Maroni: "Mi fece fuori con i servizi segreti”

Il Pd torna a chiedere le dimissioni di Roberto Maroni e respinge l'iniziativa annunciata ieri in Consiglio dal presidente della Regione Lombardia di una commissioni di inchiesta per fare luce su gare e appalti nel sistema sanitario lombardo a seguito di quanto emerso nel settore odontoiatrico a seguito dell'inchiesta della Procura di Monza. "Non abbiamo nessuna fiducia in quello strumento - ha detto il coordinatore lombardo del Pd, Alessandro Alfieri - al di la' delle persone che ne fanno parte. Non servono commissioni di inchiesta - ha aggiunto -, serve solo che Maroni la smetta con questo accanimento terapeutico: il rapporto malato tra politica e sanita' puo' essere reciso solo con le sue dimissioni".

"DAL SISTEMA FORMIGONI AL SISTEMA LEGA" - Pd e Patto civico avevano annunciato ieri la mozione e contano di depositarla entro domani, rispondendo a quello che ritengono un "dovere" dell'opposizione, ovvero di "insistere, urlare, gridare che vuole le dimissioni del presidente della Regione", pur sapendo che i numeri in aula non permetteranno questo esito. "Ieri - ha sottolineato il coordinatore regionale del Pd, Alessandro Alfieri - abbiamo avuto l'ennesimo scandalo che ha investito la sanita' lombarda. Finora, ci sono state 6 indagini che hanno riguardato il sistema regionale: siamo passati dal sistema Formigoni al sistema Lega".

ALFIERI (PD): "RESPONSABILITA' POLITICA DI MARONI ENORME" - Alfieri ha, infatti, fatti notare che "Rizzi e altri coinvolti ricoprono o hanno ricoperto incarichi in Lega. Altro che discontinuita' - ha aggiunto - e questo e' il punto fondamentale della nostra critica politica e la responsabilita' politica di Maroni e' enorme". "Si tratta di un vero e proprio problema politico - ha rincarato Umberto Ambrosoli del Patto Civico - e non solo giudiziario. E il fatto che Maroni non se ne accorga e' indice di una gravissima inadeguatezza che si aggiunge al problema giudiziario ma che da sola gia' sarebbe sufficiente a staccare la spina". L'opposizione, dunque, come spiegato dal capogruppo Pd, Enrico Brambilla, chiede conto al presidente Maroni di non essersi "accorto che la Lega aveva costruito nel settore odontoiatrico un suo feudo". La mozione fa dunque leva sulla ritenuta "incapacita' di Maroni di portare a termine l'azione di pulizia sulla base della quale i Lombardi gli avevano dato fiducia e l'avevano eletto". La mozione verra' depositata tra questa sera e domani mattina, nel frattempo Pd e Patto Civico auspicano che il M5S voglia sottoscriverla. La discussione in Aula, invece, seguirebbe i tempi tecnici di regolamento per approdare in assemblea tra due sedute.

CANTONE: "MILANO NON E' INDENNE DA CORRUZIONE" - "Non credo che avere gli anticorpi significhi che non ci sia la corruzione" a Milano. Lo ha affermato il presidente dell'Anac Raffaele Cantone - a margine del quarto rapporto sulle agromafie di Coldiretti-Eurispes - tornando sul tema, a quattro mesi di distanza e alla luce dell'ultimo scandalo della sanita' lombarda, sul suo ragionamento di Milano "capitale morale del Paese" laddove Roma "non ha gli anticorpi di cui ha bisogno". "Il mio ragionamento - spiega - riguardava la capacita' di quella citta' di mettere in campo gli anticorpi con riferimento a quanto avvenuto in Expo, e questo si e' verificato". "Io non credo affatto che Milano sia una citta' indenne dalla corruzione, non l'ho mai pensato ne' detto" ha concluso Cantone.

BOSSI: "TEMO VENGA COINVOLTO MARONI" - "Non è finita, visto che Maroni aveva preso l'interim della sanità. Lui aveva già cacciato via l'assessore e preso la sanità.  È un casino. A me dispiace perché ci fa perdere voti". E "temo che Maroni venga compromesso direttamente anche lui, visto che ha preso l'interim..". Lo ha detto il fondatore della Lega Umberto Bossi, parlando con "Repubblica" dello scandalo della sanità lombarda che ha colpito al cuore la nuova Lega. Il Senatur ha poi chiosato su Maroni: "Diciamo che complottavano con i servizi italiani per farmi fuori...".

Di Salvini Bossi dice che "è uno che vuole decidere tutto da solo", convinto che possa uscire indenne dall'inchiesta milanese perchè "è tutt'un'altra storia". Ma politicamente il senatur è convinto che il rimpianto per la sua Lega nella base sia forte. "Sono stato al congresso del Piemonte, mi hanno acclamato. Era già successo. Ed era al congresso della Liga veneta". Insomma, "si stava meglio quando si stava peggio...".

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