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Milano
Savoini via dal Corecom: la maggioranza si spacca, sì dal consiglio lombardo
Gianluca Savoini (Lapresse)

Savoini via dal Corecom: la maggioranza si spacca, sì dal consiglio lombardo

Il Consiglio regionale della Lombardia ha approvato la mozione che auspica l'addio alla vicepresidenza del Corecom del leghista Gianluca Savoini, indagato nel 2019 dalla procura di Milano con l'accusa di aver cercato di procurare finanziamenti russi al Carroccio. Il documento, intitolato "Iniziative a tutela del Corecom e per la salvaguardia della vita e del lavoro dei reporter indipendenti russi", ha visto come primo firmatario il consigliere di +Europa, Michele Usuelli, ed e' stato approvato con 34 si' e 32 no: decisivi i voti del centrodestra, che al momento della votazione si e' spaccato.

 

Savoini "incondizionato ammiratore di un regime nemico della libertà di stampa"

Il testo esprimeva tra le altre cose dissenso rispetto alla permanenza di  Savoini "per sua stessa ammissione incondizionato ammiratore di un regime nemico della liberta' di stampa e della verita'" tra i componenti del Corecom Lombardia, di cui e' vicepresidente, l'autorita' regionale che ha il compito i garantire e controllare la libera informazione in Lombardia, invitandolo pertanto a "rassegnare le dimissioni".

Usuelli: "Grazie a chi con voto segreto si è schierato per la libertà di espressione"

"Voglio innanzitutto ringraziare - ha detto il primo firmatario Usuelli - quei colleghi di maggioranza che, tutelati dal voto segreto, hanno scelto di esprimere un voto a favore della liberta' di stampa e di espressione, tutelando innanzitutto la loro liberta' di voto da eletti. Il Consiglio regionale della Lombardia non ritiene opportuno che al vertice dell'organismo deputato a garantire la correttezza dell'informazione in Lombardia, sieda un ammiratore incondizionato del regime di Putin, estensore di leggi sempre piu' repressive nei confronti della liberta' di stampa".

Pizzul (Pd): "Schiaffo a Salvini"

“Un sussulto di dignità, seppure a scrutinio segreto, da parte del Consiglio regionale lombardo. Un voto che suona un po’ come uno schiaffo a Salvini da parte dell’assemblea della sua stessa Regione. Durante il dibattito il capogruppo della Lega Anelli ha definito Savoini 'uomo vicino alla Lega', ma questo non è bastato, anzi, forse ha contribuito al risultato. La nostra posizione, oggi come a settembre 2019, quando presentammo una mozione analoga che fu bocciata dalla maggioranza, non è sulla libertà di pensiero ma sull’opportunità che chi difende e diffonde posizioni di uno stato straniero, che nega la libertà di stampa e oggi è protagonista di un’aggressione armata a uno Stato sovrano, possa ricoprire un incarico di vertice nel Corecom, un organismo di garanzia che tutela l’imparzialità e la libertà di informazione.” Lo dichiara il capogruppo del Pd in Regione Fabio Pizzul.

Violi (M5S): "La Lega volta le spalle al cerchio magico salviniano"

"Il Movimento Cinque Stelle non puo' che accogliere favorevolmente un voto che non solo allontanera' il dott. Savoini dal Corecom, ma che manifesta in tutta la sua evidenza la spaccatura interna alla maggioranza. Una maggioranza in cui non solo il centrodestra volta di fatto le spalle alla Lega, ma dove la stessa Lega volta le spalle a Salvini e al suo cerchio magico. Abbiamo votato convintamente a favore di questa mozione. Chiunque, libero da diktat di partito, avrebbe dovuto condividerne i principi. Come abbiamo sempre sostenuto il ruolo del dott. Savoini all'interno dell'associazione 'Lombardia-Russia' non puo' essere compatibile con il suo ruolo di vicepresidente del Corecom. Motivo per cui non possiamo che esprimere soddisfazione per il voto espresso dal Consiglio Regionale". Lo afferma in una nota il consigliere regionale del Movimento Cinque Stelle, Dario Violi.

Caretta (Azione): "Parte della destra resta ancorata a Putin"

"Sono molto felice dell'approvazione, che ha spaccato la maggioranza, del punto della mozione dedicato al ruolo del Dott. Savoini in Corecom, anche se resta l'amarezza di aver visto platealmente la riluttanza di una parte della destra, che, nonostante tutto quello che stiamo vedendo, resta ancorata a pseudo rapporti politici con la Russia di Putin", afferma il Consigliere regionale Niccolo' Carretta (Azione). "Ringrazio il collega Usuelli per aver portato questi importanti temi in Aula - prosegue Carretta - i fatti in Ucraina non possono lasciare la Lombardia inerme: agire, anche attraverso l'approvazione di queste iniziative, garantisce posizionamenti ineludibili da parte della Regione piu' importante d'Italia. Siamo ben consapevoli che il ruolo del nostro paese e della nostra regione e' anche quello di favorire processi democratici e libera informazione e questo puo' avvenire soltanto con la tutela dei reporter e dei giornalisti indipendenti sul terreno di guerra e in quello russo".

Anelli (Lega):  "Nella maggioranza c'è qualcosa che non funziona"

"Con il voto segreto qualcuno ha votato a favore delle premesse che per noi erano inaccettabili. Non chiedetemi chi è stato o chi non è stato perché è sempre difficile saperlo, però quello che è successo è questo. Non esageriamo dicendo che ci possa essere una ricaduta politica. Di sicuro, comunque, è un qualcosa che non funziona per quanto riguarda la maggioranza. Se tutti eravamo d'accordo, perché abbiamo fatto la riunione dei capigruppo e c'era un'indicazione di voto, evidentemente, c'è stato qualcuno che non ha seguito questa indicazione". Lo ha detto il capogruppo della Lega in Consiglio regionale della Lombardia, Roberto Anelli.

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