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Corteo Ramelli: scontri e cariche della polizia - VIDEO
Milano commemorazione per Sergio Ramelli

Corteo Ramelli: scontri e cariche della polizia

Era nell'aria e infatti in serata la tensione è aumentata al punto che la polizia è dovuta intervenire. Se durante la commemorazione di Ramelli delle 15 in presenza delle autorità non si sono registrati problemi, è con il corteo serale e il contro corteo antifascista che si sono registrati tafferugli. Ecco come si è arrivati agli scontri.

Comitato per corteo Ramelli: ci ostacolano ma faremo comunque la commemorazione

"Cercheremo comunque di fare il corteo, andiamo avanti con la richiesta che abbiamo fatto alla questura e con la volonta' di ricordare Sergio Ramelli in modo pacifico". Cosi' Roberta Capotosti, una componente del comitato che questa sera ha organizzato il corteo in memoria di Sergio Ramelli, giovane del Fronte della Gioventu' ucciso in un agguato di Avanguardia Operaia nel 1975. Il comitato ribadisce dunque l'intenzione di fare una fiaccolata che arrivi fino a via Paladini, dove e' presente il murale che ricorda il militante. Qui "non ci sono spartani o ateniesi: ognuno faccia le sue cose, il nostro e' un ricordo" proseguono. Pur apprezzando la presenza del sindaco di Milano, Giuseppe Sala, questo pomeriggio ai giardini intitolati a Ramelli, il comitato rimprovera il fatto che "il primo cittadino e' venuto senza fascia tricolore, quindi oggi c'e' stato un sindaco dimezzato. Fra i politici presenti Massimiliano Bastoni, consigliere regionale e comunale della Lega, e i parlamentari Paola Frassinetti e Carlo Fidanza; e' presente anche Gianluca Iannone, leader di Casa Pound. Il concentramento e' cominciato in Piazzale Susa, dove si e' radunato gia' qualche centinaio di persone. "Oggi dovrebbe essere semplicemente una manifestazione. Ricordare un ragazzo che e' stato ammazzato a 16 anni. Il gesto di piazzale Loreto (dove una settimana fa e' stato esposto uno striscione che inneggiava a Mussolini) lo condanno perche' e' un reato, lo condanno perche' se non ci fosse stato quel fatto, magari si sarebbe potuto fare il corteo". Cosi' Massimiliano Bastoni, consigliere Regionale della Lega in Lombardia a margine del concentramento di piazzale Susa, dove il comitato per ricordare Ramelli si e' riunito. Secondo Bastoni il corteo "si dovrebbe fare comunque" contrariamente al principio stabilito dal prefetto di fare una manifestazione statica "perche' e' sbagliato il principio: non si puo' non autorizzare una manifestazione quando ce ne sono altre due che minacciano violenze e subbugli nei confronti di chi vuole manifestare in maniera pacifica". 

Inizia il contro-corteo antifascita

In serata è partito da piazzale Loreto il contro-corteo antifascista organizzato dalle sigle di sinistra e dai centri sociali milanesi in risposta alla commemorazione di Sergio Ramelli, voluta invece dai movimenti di estrema destra. "Milano 29 aprile nazisti no grazie" e' lo striscione che apre il corteo, che ha riunito gia' diverse centinaia di persone. Molti i giovani che partecipano, organizzati soprattutto dai centri sociali Cantiere, Zam, Lambretta, Milano in Movimento, e dai collettivi Lume, Rete Studenti e Casc; fra i partiti organizzatori la Sinistra (Rifondazione Comunista), Partito comunista italiano e diverse associazioni che si riuniscono sotto la sigla di 'Milano antifascista antirazzista meticcia e solidale'. Presenti anche le donne di 'Non una di meno' con il cartello: "Chiudere i covi neri, il fascismo stupra ancora", che richiama l'episodio di Viterbo.

Cariche della polizia

Poco prima delle 21 la polizia è dovuta intervenire in viale Romagna 17 dove il corteo in onore di Sergio Ramelli ha forzato il divieto del prefetto. Il corteo della destra è partito, quasi di corsa, sfidando i divieti della questura. La polizia in tenuta antisommossa, ha caricato i manifestanti. Tafferugli tra un gruppo di manifestanti dell'estrema destra che hanno deciso di lasciare il presidio organizzato per ricordare Sergio Ramelli e dirigersi verso il corteo antifascista, organizzato da alcune sigle della sinistra milanese. Il gruppo e' stato fermato con fatica a circa 300 metri da Piazzale Susa, punto di ritrovo dei militanti di estrema destra, con una carica di alleggerimento. Uno dei militanti che stava sfilando al corteo in ricordo di Sergio Ramelli è rimasto ferito durante gli scontri con la polizia. Diverse le versioni dei fatti: secondo alcuni, sarebbe caduto a terra durante le cariche e avrebbe picchiato la testa. Secondo un'altra versione, l'uomo sarebbe stato colpito da una manganellata. In ogni caso, al momento è cosciente e respira. Altre due persone sarebbero ferite lievemente alla testa: un uomo di circa 60 anni che sanguinava dalla testa e un altro giovane anche lui con ferite al capo. 

Nel corteo che a Milano ha sfidato i divieti di prefettura e questura non c'erano solo militanti di estrema destra, tra gli altri, il presidente di Casapound Italia Gianluca Iannone, ma anche alcuni parlamentari ed esponenti politici di altri partiti. Sono stati visti al presidio, ad esempio, Carlo Fidanza (Fdi), Paola Frassinetti (Fdi) e Marco Osnato (Fdi). Presente anche Max Bastoni, il consigliere regionale e comunale della Lega a Milano.  Prima che il corteo iniziasse a sfilare, Bastoni ha spiegato la sua posizione: "Oggi dovrebbe essere semplicemente una manifestazione per ricordare un ragazzo che è stato ammazzato". E sulla partenza o meno del corteo aveva detto: "Dovrebbero farlo comunque perché è sbagliato il principio: non si può non autorizzare una manifestazione quando ce ne sono altre in città che minacciano violenze e subbugli nei confronti di chi vuole manifestare in maniera pacifica". 

Bloccato corteo antifascista

E' arrivato alla meta stabilita, in via Pascoli come deciso dalla questura, il corteo antifascista organizzato in riposta a quello di estrema destra e non autorizzato, in ricordo di Sergio Ramelli, il giovane militante del Fronte della Gioventu' ucciso da Avanguardia Operai nel 1975. Al corteo hanno sfilato quasi un migliaio di persone, che poi sono diminuite verso la fine. I manifestanti ora pero' sono fermi: le forze dell'ordine in tenuta anti sommossa e le camionette bloccano tutti gli accessi oltre alle camionette. I partecipanti stanno cercando di capire se potranno continuare il corteo. Non lontano, in viale Romagna l'altro corteo, quello di destra, e' bloccato allo stesso modo: anche in questo caso non si sa se e come la manifestazione potra' proseguire.

Nel silenzio e mentre sventola un tricolore si e' alzata una voce: "Vogliamo andare a salutare un morto, il camerata Ramelli. Un morto, uno dei nostri. Cosa stiamo aspettando?". Dall'altro lato la manifestazione antifascista e' bloccata in viale Romagna angolo via Pascoli a circa 600 metri di distanza. Ci sono circa 400 persone ferme all'altezza della casa dello Studente. Il parlamentare di Fratelli D'Italia Carlo Fidanza e il consigliere Regionale della Lega Massimiliano Bastoni stanno interloquendo con la polizia per decidere il da farsi chiedendo di far raggiungere ai manifestanti la casa di Sergio Ramelli in via Paladini. 

Mentre il corteo antifascista decide di sciogliersi, quello di destra riprende. I manifestanti percorrono via Beato Angelico diretti in via Paladini, dove c'e' il murales che ricorda Sergio Ramelli. La situazione si e' dunque sbloccata e dopo la trattativa e' stato concesso di percorrere la strada in silenzio e in piccoli gruppi. Saluto romano e "presente" urlato tre volte rispondendo al grido di "Camerata Sergio Ramelli": si e' ripetuto anche quest'anno il rito voluto dai manifestanti di destra per ricordare il giovane del Fronte della Gioventu' ucciso nel 1975. Il corteo e' arrivato in via Paladini. Al "rompete le righe" e dopo che la corona di alloro e' stata poggiata sotto il murale il corteo si e' sciolto.

LE IMMAGINI ESCLUSIVE DI CLAUDIO BERNIERI

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