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Milano
Se Sala litiga con Renzi forse non ha bisogno di lui
Beppe Sala e Matteo Renzi

Se Sala litiga con Renzi forse non ha bisogno di lui

Se non è una voce dal sen fuggita, è una strategia. Beppe Sala sta giocando una partita molto dura con Matteo Renzi. Dopo la riapertura del canale di comunicazione tra i due, avvenuto questa estate, pare che sia tornato nuovamente il gelo. Secondo quanto risulta ad Affaritaliani.it Milano, Matteo Renzi avrebbe fortissimamente voluto il primo cittadino milanese nella compagine iniziale di Italia Viva. Nel suo discorso conclusivo alla Leopolda Renzi ha fatto un appello anche a Forza Italia. E che là, al centro, sia il terreno di conquista anche di Beppe Sala, è abbastanza scontato. Tanto che pure il sindaco di Milano, ormai un po' di mesi fa, aveva iniziato a riflettere su come allargare al centro il proprio ambito di influenza politico, a fronte di un progressivo raffreddamento dei rapporti tra gli azzurri e la Lega. Rapporti che invece sono tornati ottimi, vista la partecipazione alla manifestazione di Roma. E dunque: Beppe Sala cannoneggia senza pietà Matteo Renzi. Prima dice che il suo è un progetto di politica ad personam, dove può comandare solo lui. Spiegando di fatto il proprio diniego ad andarci: Sala non è tipo da fare il gregario. E non è tipo da accettare che gli si chieda di fare il gregario (ci si ricordi l'episodio di Renzi che gli chiede di farsi da parte a favore di Montezemolo, in occasione dell'inaugurazione di Expo). Quindi, Sala resta nel Pd.

Commentando però le parole di Maria Elena Boschi ("il Pd sta diventando il partito delle tasse"), Sala ci va giù pesantissimo: "La Boschi imita Salvini ma senza averne le qualità". Disorientamento da parte dei supporter di Italia Viva che sono anche tra i suoi supporter più sfegatati. C'è chi si chiede se si sia spiegato male, se sia stata una voce dal sen fuggita. O - come in attacco dell'articolo - una strategia politica. Di certo è che i rapporti con Renzi sono ai minimi storici. E c'è già chi pensa che questo clima potrebbe portare Italia Viva ad iniziare un ragionamento sulle elezioni di Milano, tra due anni, che prescinda da Sala. Sempre che Sala - e questa è forse la chiave di lettura più veritiera - abbia voglia di rimanere a Milano. Se così non fosse, si capirebbe la sua poca prudenza nei confronti di potenziali alleati.

fabio.massa@affaritaliani.it

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