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Milano
Se ti accontenti godi, ma resisti! La filosofia pop di Uccio De Santis

di Maria Teresa Melodia

“Quando parli con me devi stare zitta”, dice lui. “Dimmi qualcosa di elettrizzante?”, ribatte lei. “Che Dio ti fulmini”, la zittisce lui. Domenica 29 gennaio 2017. Ore 21.15. Siamo allo spettacolo di Uccio De Santis, che torna a Milano al Dal Verme. Un teatro, pop per una sera, conosciuto dai milanesi per raffinate rassegne culturali.

Platea piena ed empatia
A Milano, nonostante sia domenica sera, la platea, circa 1200 posti, è piena. Più donne che uomini. I temi in scena? Le barzellette sui carabinieri, il rapporto tra i sessi, la malasanità fino ai libri citati e mai letti. Eterne questioni che De Santis affronta con ironia, smascherando così la verità che spesso nasconde paradossi.

Chi è Uccio? Da Mediaset a Telenorba fino a Facebook
Uccio (diminutivo di Gennaro) De Santis è un eclettico attore barese classe 1965. Nel 1996 vince il premio "Gino Bramieri" che lo lancia nel programma La sai l'ultima? su Canale 5. Da quella gara di barzellette De Santis, ex timido, calca palcoscenici nazionali e regionali, come la pugliese Telenorba, non disdegnando fiction, pubblicità e cinema. Dal 2001 diventa il capocomico del programma di sketch "Mudù", in onda proprio su Telenorba. Ne nasce uno spettacolo che gira il sud Italia. Dalle sagre paesane Uccio si fa conoscere sul web, grazie a Facebook dove conta 530 mila like. Su instagram? Uccio ha 21 mila seguaci, ma è su uccio.tv e sul relativo canale Youtube dove le scenette vengono cliccate e condivise.

Non c’è presunzione, né provocazione
Lo spettacolo è infarcito di battute, alcune in dialetto pugliese, il pubblico d’elezione. Alcune scontate e volgari. Sono le battute che gli uomini e le donne, dall’avvocato all’infermiere, fanno al bar o tra le corsie di un ospedale. Così scorretto da risultare leale, Uccio attinge dal cabaret ma soprattutto, da ex animatore, dall’intrattenimento dei villaggi turistici. Anche a Milano dietro di lui compare un grande pannello su cui c’è scritto - Vi racconto 15 anni di Mudù. Chiedi il nuovo DVD!- Sul palco le spalle sono Umberto Sardella e Antonella Genga.

Chi è il suo pubblico? Dal pensionato al commercialista
De Santis, anche al Dal Verme, sceglie tre spettatori per sottoporli a un gioco. Vinceranno il DVD, lo stesso che si può acquistare al termine dello show. Sono un commercialista, un avvocato e un giornalista, direttore di un mensile di musica classica. Uccio dà voce a uno sfogo collettivo, senza rabbia, anche se chi lo applaude di rancore forse ne ha molto, ma decide di affrontare le cose con gentilezza. Qui ho visto la brava gente che lavora davvero, che arriva a teatro un po’ spaesata, con il metrò, dicendosi: “Dai godiamocela stasera, che questa è una delle poche cose che ci concediamo”. “Ridi con noi e stringi i denti” De Santis non è uno che si accontenta. Ragioniere che il padre voleva medico. E’, come canta lui, uno che non smette mai di improvvisare, ma consapevole. Ci dice una cosa: chi non molla vince. Con il sorriso. Dopo quasi tre ore di risate grasse, arriva la sigla finale, quella della quarta serie di Mudù. E fa così: “Ridi con noi e vai avanti, anche se poi i pensieri sono tanti…

Ridi con noi e stringi i denti”
Questo è Uccio De Santis: comico provinciale come è l’Italia di Facebook, la vera provincia italiana (definizione di Edoardo Camurri). Rappresenta il paese, da dove arriviamo tutti e dove tutti torniamo, anche i giramondo. In fondo, chi è che non è provinciale? Piccole cose E alla fine c’è la fila per andare da Uccio, fare un selfie con lui e salutarlo. Piccole conquiste. Questa è la mia personale opinione, come giornalista appassionata di spettacoli, non una critica.

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