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Milano
Sesto, Di Stefano a Chittò: "Stalingrado cadrà. Ecco perché"
SCHIAFFO 3 - Roberto Di Stefano, sindaco di Sesto San Giovanni. Ottima mossa politica la storia di rifiutarsi di pagare quei 2mila e passa euro pretesi da Milano per la salma del terrorista ammazzato l'antiviglia di Natale nella sua Sesto. Va bene così, abbiamo capito. Adesso però si concentri ad amministrare l'ex Stalingrado d'Italia.

di Fabio Massa

Roberto Di Stefano ha ottenuto al primo turno delle comunali di Sesto San Giovanni il 26 per cento. Con l'apparentamento con Gianpaolo Caponi (24,24) vede la concreta possibilità di conquistare la Stalingrado d'Italia... L'INTERVISTA DI AFFARITALIANI.IT MILANO

E' da 72 anni che la sinistra governa a Sesto San Giovanni. Stalingrado cadrà?
I cittadini torneranno a votare e sarà visto come un referendum sulla Chittò per come ha amministrato Sesto San Giovanni. Allora sono sicuro che Stalingrado cadrà.

Quanto conta l'apparentamento con Caponi?
Conta molto perché sposta l'asse sui moderati, sui cattolici, sull'associazionismo, su tutte le realtà che si erano riconosciute nel polo civico che nono sono ovviamente soddisfatte dal governo di centrosinistra, e che quindi vogliono il cambiamento.

Che cosa avete dato a Caponi? Si parla di tre assessori e del presidente del consiglio...
Non facciamo accordi con le poltrone, quindi si parla di un accordo politico sui programmi e sul futuro della città. Noi vogliamo cambiare passo, e Caponi è d'accordo nel puntare sulla discontinuità.

Come è impostata la campagna da qui al voto?
Tutti i giorni sia le nostre liste che quelle di Caponi saranno impegnate ai gazebo. Faremo con Gianpaolo il tour dei quartieri. Non interromperemo lo sforzo: quindi siamo pronti a continuare a metterci ogni mattina le scarpe comode per consumarle nei mercati e sulle strade.

Monica Chittò dice che la moschea è stata una scelta politica della passata amministrazione e che metterà in campo tutte le sue relazioni per garantire sistemi di controllo efficaci sull'origine dei fondi. Che cosa ne pensa?
Che mente sapendo di mentire. Primo perché la precedente amministrazione la vedeva assessore. Secondo perché è nel suo programma elettorale. Ma poi diciamocelo: se lei volesse potrebbe bloccarla usando la legge regionale. Invece non lo vuole, perché vuole la moschea, con tanto di finanziamenti che vengono dal Qatar.

E' previsto l'arrivo di big per questo scampolo di campagna elettorale?
Lunedì arriverà Matteo Salvini, mercoledì Giorgia Meloni. Oggi abbiamo avuto Mariastella Gelmini e venerdì ci sarà Roberto Maroni. Ma vorrei dire che ringrazio tutte le personalità che mi sostengono, anche se i miei più grandi testimonial sono ovviamente i cittadini che hanno creduto nella mia candidatura fin dal primo istante.

fabio.massa@affaritaliani.it

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