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Shoah: due condanne a Milano per istigazione al negazionismo
Milano, Memoriale della Shoah

Shoah: due condanne a Milano per istigazione al negazionismo

La "massiva condivisione di immagini e post" antisemiti e inneggianti alla superiorita' della razza bianca "non ha inteso stigmatizzare o criticare un comportamento ascrivibile a determinati soggetti, occasionalmente accomunati da una identica provenienza etnico-religiosa, ma ha inteso invece screditare, umiliare e denigrare tutti gli esponenti di quella determinata razza o etnia, nel caso di specie il popolo ebraico, per il solo fatto di appartenervi, attribuendo loro, contrariamente al vero, responsabilita' fondate su tesi revisionistiche fantasiose, propalate da fonti inattendibili e del tutto prive di fondamento scientifico". Lo ha affermato il gup di Milano Cristian Mariani nella sentenza di condanna di un anno e 4 mesi per due appartenenti al Movimento nazionalista e socialista dei lavoratori di 21 e 33 anni. 

Shoah: due condanne a Milano. Gli accusati:  "Perseguitati dalla Digos"

Agli imputati il giudice non ha riconosciuto le circostanze attenuanti generiche, "non avendo mai manifestato, come detto, alcuna forma di resipiscenza, ed anzi avendo rivendicato l'attivita' di propaganda incriminata, salvo poi dichiararsi di fatto 'perseguitati' dalla Digos per via delle loro idee". I due imputati erano stati perquisiti nell'aprile 2021 dopo un monitoraggio dei principali social network, tra cui Facebook, Instagram e il russo VKontakte in cui gli investigatori, coordinati dalla sezione distrettuale antiterrorismo, si erano imbattuti nelle attivita' propagandistiche del Movimento nazionalsocialista dei lavoratori.








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