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Sicurezza, Sala contro Salvini: "Il Decreto non va, rivedetelo"

Sicurezza, Sala contro Salvini: "Il Decreto non va, rivedetelo"

Il ministro dell'Interno, Matteo Salvini, ascolti la rivolta dei primi cittadini contro il decreto sicurezza, e lo cambi. Lo chiede, da Milano, il sindaco Giuseppe Sala rivolgendosi, via Facebook, allo stesso ministro: "Salvini, ci ascolti e riveda il decreto sicurezza, cosi' non va. Da settimane noi sindaci avevamo richiesto, anche attraverso l'Anci, di ascoltare la nostra opinione su alcuni punti critici, per esempio ampliando i casi speciali e garantendo la stessa tutela della protezione internazionale ai nuclei familiari vulnerabili, anche attraverso lo Sprar, oggi escluso dal decreto sicurezza per i richiedenti asilo".

Ma non c'e' solo questo. "Occorre inoltre valutare l'impatto sociale ed economico del decreto per le nostre citta', gia' in difficolta' a causa di una legge di bilancio che ci ha tolto risorse nella parte corrente: piu' persone saranno per strada senza vitto e alloggio, piu' saranno i casi di cui noi sindaci dovremo prenderci cura. Ministro, ci ripensi", insiste Sala. 

Sertori: atteggiamento dei sindaci incomprensibile

"E' per me incomprensibile l'atteggiamento di alcuni sindaci che assumono chiaramente una posizione di tipo politico e strumentale, che va oltre il proprio ruolo e le Istituzioni che rappresentano. Il Decreto Sicurezza è stato infatti approvato dal Governo e sottoscritto dal Presidente della Repubblica". Lo ha detto Massimo Sertori, assessore della Regione Lombardia con delega agli Enti locali, commentando la decisione di alcuni sindaci di "disubbidire" e di non applicare le norme del "Decreto sicurezza". "Le leggi possono piacere o non piacere - ha continuato Sertori - ma devono essere rispettate da tutti, soprattutto dai rappresentanti delle istituzioni che portano con sé maggiori responsabilità rispetto ai singoli cittadini". "E questo lo prevede la Democrazia", ha specificato Sertori che poi ha ironizzato "Se non piace una legge sulle tasse, non le pago? Non funziona così". "La disapplicazione della legge costituisce non solo un atto illegittimo, ma anche una grande mancanza di rispetto per tutti quegli amministratori che invece sono rispettosi delle regole e rispondono a tutti i loro cittadini". E ancora difendendo il provvedimento, Sertori ha aggiunto: "Sono molto dispiaciuto di questo atteggiamento irrispettoso nei confronti della legge e della Democrazia. Mi sarei aspettato da parte dei sindaci, dato che siamo di fronte alla prima finanziaria che dopo anni conferisce loro risorse, un ringraziamento a questo Governo che ha invertito una tendenza, dimostrando una grande sensibilità nei confronti dei Comuni". "Il Decreto sicurezza del ministro dell'Interno Matteo Salvini - ha puntualizzato Sertori - ha di fatto posto dei limiti alla illegalità, alla mafia e all'immigrazione incontrollata nelle nostre città, dotando le forze dell'ordine di strumenti adeguati che consentano interventi risolutivi e preventivi. Gli stessi sindaci che violano la legge, abbiano il coraggio di spiegarlo ai loro cittadini perché contestano il ministro Salvini e non condividono il Decreto sicurezza".

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