Sindaco di Gallarate paga il biglietto a 12 profughi per "liberarsene"
Il sindaco leghista di Gallarate ha pagato il biglietto del treno per Milano a 12 profughi per "liberarsene". Majorino: "Folle, intervenga il Prefetto"
Sindaco di Gallarate paga il biglietto a 12 profughi per "liberarsene"
il sindaco leghista di Gallarate Andrea Cassani ha pagato di tasca propria con 90 euro i biglietti del treno verso Milano per alcuni richiedenti asilo, pur di "liberare" il paese del Varesotto della loro presenza. La vicenda sta generando scalpore e polemiche. Le sfumature sono leggermente più complesse: a Gallarate erano ospitati una settantina di richiedenti asilo, nella palazzina di via Ranchet. Ma la società che gestiva l'accoglienza, la Kb srl, non ha più partecipato al bando della prefettura. La palazzina è stata così fatta sgombrare ieri dalle forze dell'ordine. Cinquanta persone sono state trasferite in un altro centro di accoglienza a Bresso. Dodici gambiani non avevano invece più i requisiti per essere ospitati in strutture pubbliche. Ed è a loro che il sindaco di Gallarate ha pagato di tasca propria il biglietto del treno per Milano. A suo dire, gli stessi richiedenti asilo si sono dichiarati soddisfatti della soluzione trovata.
"Abbiamo agevolato - ha scritto Cassani su facebook - il loro viaggio verso metropoli più accoglienti e con più opportunità di Gallarate". Ma altri contestano invece questa ricostruzione dei fatti. E di certo non c'è entusiasmo al Comune di Milano. Così l'assessore
Sala: sindaco Gallarate provoca, spiacevole chi non fa sua parte
"Lo ha già detto lui. Io ho altro a cui pensare, non a queste provocazioni". Lo ha detto il sindacò di Milano, Giuseppe Sala, a proposito del sindaco di Gallarate, Andrea Cassani, che ha pagato 70 biglietti ferroviari di sola andata per il capoluogo lombardo a altrettanti migranti. A chi gli ha chiesto se farebbe come il suo assessore alla Politiche sociali, Pierfrancesco Majorino, che ha proposto di replicare con "2.000 biglietti per Gallarate" Sala ha risposto: "Non è questo, penso che non sia il caso di scendere su questi temi. Il problema è serio, quello che noto è che qualcuno fa la sua parte, qualcun'altro no e questo è spiacevole" ha concluso a margine di un incontro alla Casa della memoria sulle vittime della mafia.