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Milano
"Spegni la sigaretta e accendi la salute": presentata la campagna Federfarma

Il tabagismo è la prima causa evitabile di morte, mietendo ogni anno 84.000 vittime. Insiste sul concetto di evitabilità l’iniziativa “Spegni la sigaretta e accendi la salute” promossa da Federfarma Lombardia con il Patrocinio di Regione Lombardia e presentata oggi in conferenza stampa presso Palazzo Pirelli. Oggetto dell’attenzione è il nesso tra la cittadinanza e il primo presidio a tutela della salute, ovvero proprio le farmacie, che saranno interessate a partire da oggi e fino al 29 febbraio da una campagna di sensibilizzazione che coinvolgerà tanto le farmacie quanto i social network. Messaggi brevi e molto chiari: smettere di fumare non solo è possibile, ma necessario. E la prevenzione è fondamentale.

Come attestano i dati della sorveglianza Passi (Progressi delle Aziende Sanitarie per la Salute promosso e finanziato dal Ministero della Salute) in Italia la maggioranza degli adulti 18-69 anni non fuma (57%) o ha smesso di fumare (17%), mentre 1 italiano su 4 fuma (25%). Il consumo medio giornaliero è di circa 12 sigarette, tuttavia quasi un quarto dei fumatori ne consuma più di un pacchetto. Lo stesso istituto quantifica quasi nel 24% i fumatori in Lombardia sul totale della popolazione regionale. L’80.6% di coloro che hanno provato, dichiara di aver fallito nel tentativo di smettere di fumare. Ed è qui che si rivela fondamentale il ruolo della farmacia: grazie all’aiuto del farmacista, infatti, la campagna si propone di incrementare il numero di casi di tentativi riusciti di abbandono della sigaretta. Diversi sono i mezzi a supporto: secondo i dati della sorveglianza Passi, il 12% di chi riesce dichiara di aver smesso utilizzando la sigaretta elettronica. Inferiore è invece il ricorso a farmaci o cerotti e raro il ricorso ai servizi o ai corsi offerti dalle Asl.

Considerando questi fattori e la necessità di incrementare le campagne di informazione sui danni provocati dal tabacco e di sensibilizzare la popolazione sulla lotta per il suo contrasto, Federfarma Lombardia ha chiamato a raccolta le farmacie sul territorio. La farmacia dei servizi ha infatti definitivamente cambiato il volto delle farmacie, coinvolte in prima linea nella tutela della salute dei cittadini. “Le farmacie hanno un ruolo attivo ed efficace nel campo della prevenzione, e la disassuefazione dal fumo è un tema fondamentale nella prevenzione di molte malattie” - dichiara Annarosa Racca Presidente di Federfarma Lombardia - “Da anni siamo impegnati nella lotta contro il fumo attivo e passivo, e lo abbiamo dimostrato anche in occasione del quindicennale della legge Sirchia con una importante attività di screening sul territorio che ha portato significativi risultati. Questa nuova campagna vuole portare all’attenzione i danni causati dal fumo e dare i giusti consigli su metodi e strumenti per smettere di fumare.”

Fondamentale è la presenza sui social, dal momento che la dipendenza si manifesta spesso in età adolescenziale: un terzo dei quindicenni lombardi fuma infatti quotidianamente.

“La farmacia è già di per sé un luogo social; il banco della farmacia dà sostegno ogni giorno ad una community di milioni di clienti di tutte le età” - aggiunge Dario Castelli Consigliere delegato di Federfarma Milano - “Sarà interessante dunque ricreare a livello virtuale un’atmosfera che ricordi quella della farmacia, con la capacità di accoglienza e di comfort che permette all’interlocutore di cogliere messaggi chiari e pratici. Il consiglio professionale, semplice e comprensibile, sempre supportato da evidenze scientifiche sarà ciò che Federfarma Lombardia potrà offrire per la buona riuscita di questo progetto.”

A livello istituzionale e politico Regione Lombardia è ancora una volta a fianco dei propri cittadini per sostenerli ed aiutarli a smettere di fumare: a impegnarsi in questa campagna è per la Regione Giulio Gallera, assessore al Welfare.

In Lombardia, in particolare, il numero complessivo di vittime per patologie fumo correlate (tumori, malattie cardiovascolari e respiratorie) è stimabile in oltre 26.000 annue (di cui 10.000 esclusivamente attribuibili al fumo).

«Sono passati ormai quasi quindici anni da quando l’allora Governo di centrodestra ebbe il coraggio di istituire il divieto di fumo dentro i locali pubblici - ha spiegato Emanuele Monti- Presidente della III Commissione Sanità e Politiche Sociali di Regione Lombardia - Quello fu un punto di svolta epocale nella lotta contro fumo, sia attivo che passivo, e quindi nel far capire che la prevenzione è la strategia più importante per contrastare le malattie originate dal fumo. Unitamente ai divieti, è necessario, anzi primario, promuovere stili di vita salutari sotto ogni punto di vista: è quello che stiamo facendo come Regione Lombardia, promuovendo un’idea di salute che consiste nel portare avanti pratiche salutari e nella cultura della prevenzione delle diverse patologie che rischiano di colpire i cittadini».

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