Starbucks, l'ad Schultz a Milano: "Non vogliamo insegnarvi come fare il caffe"

L'ad di Starbucks Howard Schultz a Milano per incontri di lavoro: "Stupiti dalla reazione alle palme in Duomo"

Mr Starbucks è a Milano: non si sono ancora sopite le polemiche per l'installazione del giardino di palme e banani in piazza Duomo, mentre l'amministratore delegato dell'azienda statunitense Howard Schultz è in città per una due giorni di incontri. Ieri, una lezione davanti agli studenti dell'Università Bocconi (presenti anche Marion Monti e l'ad di Intesa Sanpaolo Enrico Cucchiani), oltre ad un incontro con Rocco Princi, titolare della panetteria milanese che sfonerà prodotti per la roastery milanese di Starbucks ma anche per quelle a New York, Seattle, Shangai.

Oggi, previsto l'appuntamento con il sindaco Giuseppe Sala, per illustrare i dettagli dell'apertura della prima caffetteria in Italia, che sorgerà nel palazzo delle Poste di piazza Cordusio. "Il dibattito sulle palme ci ha stupiti", sono le parole di Schultz riferite oggi da Repubblica. "Quando entriamo in una città nuova, soprattutto in una interessante e dinamica come Milano, vogliamo dare subito qualcosa alla comunità. Lo facciamo prima di aprire la caffetteria, è una sorta di captatio benevolentiae e anche per questo la reazione ci ha stupiti così tanto. Noi siamo semplicemente gli sponsor ed è abbastanza strano per noi essere in questa posizione. Cerchiamo sempre di essere molto umili e rispettosi, spero che la gente capisca che volevamo solo fare qualcosa di utile per la città".

"Starbucks non viene in Italia a insegnare agli italiani come fare il caffe', non faremo questo. Verremo qui con grande rispetto e umilta' dimostrando cosa facciamo. Lavoreremo per guadagnare il rispetto e la fiducia del cliente italiano. Il nostro store catturera' l'immaginazione". L'ad di Starbucks, Howard Schultz racconta cosi', durante un incontro a palazzo Marino, l'avventura che sta per iniziare per la multinazionale americana che a Milano aprira' la prima Reserve Roastery in Europa, tra giugno e settembre 2018. Parla della "realizzazione di un sogno". Nella sala dell'Orologio, alla presenza del sindaco della citta' Giuseppe Sala e di molte delle persone che hanno supportato il progetto di Starbucks in Italia, l'ad della societa' racconta degli esordi e di quando venne a Milano per la prima volta. "E' iniziato tutto nell'83. Quando venni a Milano avevamo solo tre negozi. Camminavo per le strade della citta' e mi sono innamorato dei bar e dei caffe' italiani - dice Schultz - . In quel momento Starbucks vendeva solo caffe' per le case. Ho visto il senso della comunita' e dell'umanita' nei bar italiani e volevo condividerlo. Ora abbiamo 25 mila store in 75 nazioni. La storia di Starbucks non e' solo business ma anche umanita'".

Una volta aperta la prima Roastery, il licenziatario e business partner Andrea Percassi, oggi presente all'incontro, aprira' alcuni punti vendita a Milano nel corso del 2018. "La famiglia Percassi e' un ottimo partner - ringrazia l'ad - . Inizialmente pensavamo a un normale store di 200 metri quadrati poi avendo visto l'edificio di Poste abbiamo deciso di farlo piu' grande. Apriremo uno store straordinario". Insieme alla Roastery milanese, Starbucks e Percassi creeranno opportunita' di lavoro per circa 350 dipendenti. Schultz nel suo intervento ricorda l'impegno sociale e umanitario dell'azienda che "in America ha fatto cose che non sono mai state fatte prima per i dipendenti". L'annuncio provocatorio verso la politica del presidente Trump, fatto un mese fa dal fondatore di Starbucks che nei prossimi cinque anni, assumera' 10mila rifugiati nei suoi locali presenti in tutto il mondo, potrebbe riguardare anche l'Italia. "Grazie per la tua responsabilita' sociale - sottolinea il sindaco Giuseppe Sala - . In America sei riuscito non solo a rilanciare un settore ma a creare opportunita' per i rifugiati". E con Starbucks anche a Milano ci sara' occupazione "non solo per i migranti ma per le persone in difficolta'".