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Milano
Strage di Erba, la difesa: "Frigerio disse di non ricordare nulla"
Rosa Bazzi e Olindo Romano

Strage di Erba, decisione su revisione sarà il 10 luglio

Torna in aula la strage di Erba. La difesa di Olindo Romano e Rosa Bazzi prova a convincere la Corte d'Appello di Brescia che esistano delle "nuove prove" in grado di demolire la condanna all'ergastolo della coppia ritenuta colpevole dell'eccidio avvenuto l'11 dicembre 2006 in cui persero la vita Raffaella Castagna, Paola Galli, Valeria Cherubini e Azouz Marzouk. Nelle scorsa udienza del primo marzo, ricostruisce Agi,  l'Avvocato dello Stato Domenico Chiaro e il procuratore generale Guido Rispoli erano stati fermissimi nel chiedere ai giudici di dichiarare "inammissibili" le richieste di revisione della difesa e del pg di Milano Cuno Tarfusser. 

Il processo per la revisione sulla strage di Erba è stato rinviato al 10 luglio per eventuali repliche delle parti e per la decisione della Corte d'Appello di Brescia.

Erba, tensione in aula tra accusa e difesa

Tensione in aula tra la difesa di Olindo Romano e Rosa Bazzi e l'accusa. L'avvocato Nico D'Ascola ha invitato l'Avvocato dello Stato Domenico Chiaro e il pg Guido Rispoli a "evitare plateali manifestazioni di dissenso". "Noi non abbiamo fatto una mossa quando voi avete parlato" ha detto stizzito il legale vedendo i magistrati esprimere disappunto, scuotendo il capo, per alcuni passaggi della sua arringa. I magistrati dell'accusa non hanno tra l'altro gradito un passaggio di D'Ascola sul testimone oculare. "Ci sono intercettazioni estremamente rilevanti in cui Frigerio dice ai figli di non ricordare nulla" queste le parole del legale che, alludendo allo scetticismo manifestato dai magistrati anche su questo punto, ha attaccato: "Non e' vero? Ci siamo accorti di certi atteggiamenti anche nella scorsa udienza. Non siamo mica nati ieri".

I dubbi della difesa sul riconoscimento da parte di Frigerio

Il  riconoscimento da parte di Mario Frigerio di Olindo Romano come autore insieme alla moglie Rosa dell'eccidio di Erba "e' una prova sospetta". La definizione e' dell'avvocato Nico D'Ascola, il primo dei quattro difensori che vogliono convincere i giudici a rivedere la condanna all'ergastolo. Secondo questa ricostruzione, in un primo momento il testimone oculare Frigerio descrive l'omicida come "uno sconosciuto con la pelle olivastra", solo dopo lo individua nel vicino di casa. "Il riconoscimento di una persona conosciuta - argomenta D'Ascola anche sulla base delle nuove consulenze - e' automatico e incoercibile, non c'e' bisogno di pensarci".

"Omissioni e anomalie gravissime sulla testimonianza di Frigerio"

Sulla testimonianza di Mario Frigerio, il superstite della strage di Erba, la difesa di Olindo e Rosa individua "fatti e omissioni gravi e anomalie gravissime". Nel corso della sua accorata arringa, l'avvocato Fabio Schembri sostiene che "Frigerio i primi i giorni non ricordava niente e non e' vero che riconobbe Olindo il 26 dicembre quando era in ospedale, un periodo in cui le sue condizioni era disperate e aveva una totale mancanza di memoria. La nuova prova dimostra che in quell'occasione l'amnesia anterograda aveva raggiunto il suo apice". Schembri evidenzia che dalla consulenza emerge una "falsa memoria in seguito a un deficit cognitivo e che lui non era in grado di testimoniare"

La difesa di Rosa e Olindo: "Dinamica dei fatti incompatibile con la loro presenza"

"Le nostre consulenze descrivono una dinamica dei fatti completamente diversa dalla sentenza che rende incompatibile la presenza di Olindo e Rosa con la strage di Erba". E' un passaggio dell'intervento dell'avvocato Fabio Schembri nel processo in corso a Brescia. Il legale cita in particolare la consulenza sulla morte di Valeria Cherubini che sarebbe stata colpita in casa sua, e non sulle scale, come emerge dalla sentenza di cui si chiede la revisione, negli istanti in cui i primi vicini di casa tentavano di soccorrere Mario Frigerio, l'unico superstite. "E' un'ipotesi fantascientifica - afferma il difensore -  che Cherubini potesse salire le scale dopo il colpo al cranio e per le sue condizioni fisiche in generale".

Marzouk: "Ho letto le carte, qualcosa non va"

"Ho letto le carte, ho visto il percorso di questi anni che confermano che qualcosa non va". Lo aveva affermato Azouz Marzouk, prima dell'udienza del processo di revisione sulla strage di Erba. "Conduco questa battaglia per tutti, non posso dire se ho avuto nemici, io ho vissuto in pace con tutti" ha aggiunto.

Strage Erba: difesa, scienziati spieghino sua sofferenza

L'avvocato Luisa Bordeaux invoca "tra le nuove prove" la convocazione in aula degli scienziati autori dello studio da cui emerge "la disabilita' di Rosa Bazzi e la sua sofferenza, che e' la sofferenza che vedo in lei tutti i giorni". "In tutte le sentenze che ci sono state finora - spiega la legale manca completamente questo aspetto che ora, con le nuove metodologie scientifiche, e' possibile approfondire". Bordeaux critica i rappresentanti della Procura Generale, da lei definiti "i nostri avversari", perche' "hanno affermato che Rosa ha condotto le danze durante la confessione". "E' provato che Rosa con le sue fragilita' non prende una decisione ma confessa solo perche' qualche minuto prima il marito le dice che avrebbe confessato. E' stato detto che avrebbe 'fatto une bella confessione' ma se leggete i verbali vedete un elenco di 'Signora, non e' vero', 'Non dica stupidate, signora'. Ora io non posso pensare che le nuove metodologie della scienza che arrivano dappertutto, anche negli ospedali e nelle universita', non entrino in questo processo". 








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