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Milano

Stupro in parco Monte Stella a Milano: gup, da imputato spavalderia

Ibrahima C. "non si e' limitato a negare categoricamente l'abuso sessuale", ma "si e' spinto ben oltre", dicendo con "spavalderia che un rapporto sessuale con la vittima non gli sarebbe comunque interessato, potendo vantare la possibilita' di congiungersi, ogni giorno, con almeno sei donne diverse". E' quanto scrive il gup di Milano Giulio Fanales nelle motivazione della condanna in abbreviato a 6 anni e 8 mesi del 24enne originario del Senegal accusato di aver stuprato una 45enne al parco Monte Stella di Milano il 15 luglio 2020.

Per il giudice, Ibrahima C. nonostante il "prolungato e continuato" tentativo della vittima di sottrarsi alla violenza, "senza alcun momento di desistenza o abbandono prosegue imperterrito nell'azione criminale, con cio' manifestando la massima determinazione a portare a definitivo compimento l'atto sessuale coartato".

Il giovane era stato fermato una settimana dopo i fatti dalla polizia, dopo un'indagine lampo della squadra Mobile di Milano, grazie all'analisi delle tracce di Dna trovate sui vestiti della donna. La vittima era andata a portare a spasso il cane al parco di zona San Siro; poi, intorno alle 18, e dunque in pieno giorno, era stata trascinata in un angolo buio e stuprata. Trasportata in codice giallo alla Clinica Mangiagalli del Policlinico, i medici avevano accertato sul suo corpo i segni dello stupro e le hanno riscontrato anche contusioni al volto e al collo. Dopo aver abusato della donna, il malvivente era scappato.

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