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Milano
Galleria Clivio, al via la mostra sull'artista Sylvano Bussotti

La Galleria Clivio apre la mostra dedicata a Sylvano Bussotti, inaugurata nella giornata di mercoledì 27 febbraio dalle ore 18.30 presso lo spazio espositivo di Milano. In quest’occasione è stata presentata un’inedita serie di collages realizzati su materiali di recupero e su mobilio provenienti direttamente dall’abitazione dell’artista. Il percorso espositivo proposto intende valorizzare un aspetto spesso sconosciuto del poliedrico artista fondatore del Gruppo70 ed esponente del movimento d’avanguardia internazionale Fluxus. Come sottolinea il curatore della mostra Stefano Sbarbaro che definisce Sylvano Bussotti: ”…artista poliedrico, dal percorso creativo multidisciplinare che non trova riscontri nel panorama culturale internazionale e che, proprio in ragione di una spontanea e indomita versatilità, sfugge ribellandosi a qualsiasi tentativo di definizione, secondo un atteggiamento che in parte ne costituisce la più evidente cifra stilistica…”, la cui produzione più intima di collages riconducibile al periodo degli anni ’60 e ’70 “……fonda sul processo di reminiscenza il proprio immaginario poetico, celebrato attraverso la forza evocativa dell’immagine e delle sue possibili rappresentazioni.

Non è dunque un caso che nella produzione di Sylvano Bussotti la tecnica del collage assuma con il passare degli anni una sempre maggiore importanza, diventando in età matura una pratica quasi ossessiva che si è inoltrata dalla sua produzione artistica, musicale e teatrale insinuandosi inaspettatamente anche nella quotidianità, arrivando persino a incrostare mobili della sua abitazione, ripiani di scrivanie, comodini, mensole e librerie, tavoli e comodini, ante e sponde di armadi. Nell’affastellarsi di conoscenze e di esperienze biografiche e artistiche, il collage assume il valore di una necessaria sintesi visiva per contenere il flusso inarrestabile delle immagini che sedimentandosi nel tempo si mostrano come stratificati accumuli di memoria; il ritaglio è dunque un distillato simbolico e metonimico che, sradicato dal suo contesto, passa attraverso il filtro autobiografico per ricombinarsi coerentemente in una rappresentazione, o apparato visivo, con rinnovate strutture di senso...”. Con questa mostra la galleria intende far scoprire l’opera visiva dell’artista interfacciandola con la straordinaria carriera musicale, compositiva, di regia e di scenografia creando, così, un’endiadi perfetta per comprendere il quadro artistico di Sylvano Bussotti.

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