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Tangenti, Comi ai domiciliari. Le immagini dell'operazione della GdF - VIDEO

Tangenti, Comi ai domiciliari. Le immagini dell'operazione della GdF

Ai domiciliari l'imprenditore Paolo Orrigoni, gia' candidato leghista a sindaco di Varese, per avere cercato di comprare con una tangente il terreno dove costruire un nuovo supermercato 'Tigros' e l'ex europarlamentare di Forza Italia, Lara Comi, per truffa all'Unione Europea, false fatturazioni, finanziamento illecito e corruzione. In carcere, Giuseppe Zingale, l'ex direttore generale dell'agenzia lombarda per il lavoro 'Afol', licenziato a ottobre 'per giusta causa'. Dal 7 maggio scorso, quando erano state eseguite 43 misure cautelari, comprese quelle per i forzisti Pietro Tatarella e Fabio Altitonante, i pm di Milano preparavano la seconda puntata dell'inchiesta 'Mensa dei poveri' con continui interrogatori che hanno portato a diverse confessioni, rivelatesi ora decisive per ipotizzare nuovi episodi nel sistema di corruzione, nomine pilotate e appalti truccati in Lombardia. La posizione di Lara Comi, gia' indagata da mesi e, nel frattempo, non rieletta al Parlamento europeo per il terzo mandato, si e' aggravata anche per le dichiarazioni dell'amica e avvocato Maria Teresa Bergamaschi e del presunto pilastro del sistema, l'ex potentissimo coordinatore provinciale di FI a Varese, Gioacchino Caianiello, capace di spostare con un suo cenno gli equilibri politici in tutta la Regione. Per il gip Raffaella Mascarino, Comi ha mostrato "nonostante la giovane eta', una non comune esperienza nel fare ricorso a collaudati schemi criminosi volti a fornire una parvenza legale al pagamento di tangenti, alla sottrazione fraudolenta di risorse pubbliche e all'incameramento di finanziamenti illeciti". Ingenua pero' sembra essere stata nel dispensare consigli di prudenza alla Bergamaschi, invitandola, in alcune conversazioni intercettate, a utilizzare come mezzo di comunicazione la chat di Telegram che permette la distruzione immediata dei messaggi. Tre gli episodi contestati alla ex rappresentante azzurra in Europa. Uno, gia' noto, riguarda due contratti di consulenza ricevuti dalla sua societa', la Premium Consulting Srl, con sede a Pietra Ligure (Savona), da parte di Afol e, in particolare, dal dg Giuseppe Zingale, "dietro promessa di retrocessione di una quota parte" allo stesso Zingale, in carcere, e a Caianiello. Comi e' anche indagata dai pm Silvia Bonardi, Luigi Furno e Adriano Scudieri per una consulenza , ritenuta fasulla, da 31mila euro incassata da una societa' del presidente di Confindustria Lombardia, Marco Bonometti.

Le carte giudiziarie di oggi scoprono un terzo episodio inedito su una presunta truffa ai danni del Parlamento europeo, messa a segno 'gonfiando' oltre i 3mila euro al mese lo stipendio dell'addetto stampa dell'allora inquilina di Strasburgo, pagato dall'istituzione europea per essere in parte girato (2mila euro) a Caianiello. La prima reazione di Comi, quando hanno bussato i finanzieri per notificargli i domiciliari, e' stata di preoccupazione per il padre malato che, stando a quanto riferito dall'avvocato Giampiero Biancolella, ha appreso dalla televisione dell'arresto della figlia, prima di essere sottoposto a un intervento al cuore. Sotto a un messaggio d'incoraggiamento al padre, postato sul suo profilo Facebook due giorni fa, Comi e' stata subissata da centinaia di insulti appena si e' sparsa la notizia del provvedimento cautelare. Anche Orrigoni da indagato passa agli arresti, dopo che, il 3 settembre scorso, Caianiello ha messo a verbale accuse precise nei suoi confronti in merito a un caso di presunta corruzione per ottenere una variante di destinazione d'uso di un terreno a Gallarate (Varese) su cui aprire un nuovo punto vendita Tigros. "Dissi a Orrigoni che ci sarebbe stato il consenso all'operazione da parte mia e quindi del partito di Forza Italia che io rappresentavo". Stando al "burattinaio" del sistema, libero da pochi giorni, anche il sindaco leghista del piccolo Comune, Andrea Cassani, indagato per turbativa d'asta, diede una "garanzia" a Orrigoni su quel punto vendita. Sono in corso "approfondimenti investigativi" anche su "ulteriori vicende" corruttive che coinvolgerebbero Orrigoni. Il resto dell'ordinanza e' dedicato a una costellazione di presunti episodi corruttivi, molti dei quali nel Varesotto, Significativo il racconto di Alberto Bilardo, ex segretario di Fi a Gallarate (Varese) e arrestato nella prima tranche, che accomuna l'operato dell'ex assessore forzista, Alessandro Petrone, a quello del padre, Tullio, che negli anni '80 e '90' "nella qualita' di segretario cittadino del PSI, era stato lui stesso beneficiario di retrocessioni a fronte di condizionamenti su pratiche urbanistiche ed edilizie". Sullo sfondo del secondo capitolo dell'inchiesta, la decisione che la Procura prendera' nei prossimi giorni sul presidente della Regione, Attilio Fontana, accusato di abuso d'ufficio per un incarico affidato in Regione al suo ex socio di studio Luca Marsico. I pm stanno valutando, anche sulla base di nuovi elementi acquisiti in un recente blitz a Palazzo Lombardia, se archiviare la sua posizione o chiedere il rinvio a giudizio. Infine, una settimana fa il gip Maria Vicidomini ha rigettato, ritenendole troppo 'morbide', tutte le 11 istanze di patteggiamento a pene tra 1 anno e 8 mesi e 3 anni avanzate da altrettanti indagati, tra i quali Bilardo.

 

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