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Tangenti Lombardia: ammettono, revocate 2 misure cautelari

Tangenti Lombardia: ammettono, revocate 2 misure cautelari

Il gip di Milano Raffaella Mascarino ha revocato la misura cautelare dell'obbligo di presentazione negli uffici della polizia giudiziaria a due indagate che avrebbero ammesso i fatti a loro contestati nell'indagine su un presunto sistema di corruzione esteso in Lombardia e Piemonte. Una e' Paola Saporiti, l'assessore al Commercio di Cassano Magnago (Varese) finita nell'indagine assieme alla sorella Giovanna, nominata nel collegio sindacale di Alfa srl, societa' locale a capitale pubblico. Dagli atti era emerso che la donna aveva consegnato una busta contenente 5mila euro al forzista Gioacchino Caianiello, ritenuto il "burattinaio" delle trame corruttive, spiegando che si trattava della "decima parte dell'incarico ottenuto dalla sorella Giovanna Saporiti" nella societa' pubblica. In un'intercettazione, spiegava di avere preferito non fare bonifici per evitare che il pagamento illecito venisse rintracciato ("io ti devo questo, e' la famosa decima, cosi' non si vedono bonifici"). E' stata revocata la misura anche per Marta Cundari, responsabile dell'ufficio tecnico del Comune di Gallarate che, assieme ad altri indagati, avrebbe consentito all'assessore all'urbanistica Alessandro Petrone, tra gli arrestati, "di ingerirsi nelle scelte di loro competenza".

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