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Milano
Tariffe comunali, rivoluzione Milano: rincari fino al 137% per i centri estivi

Tariffe a scaglioni per i centri estivi. Con la riforma rincari fino al 137%

Fino a 16-18mila euro di reddito Isee si paghera' di meno rispetto al 2016, sopra quella quota di paghera' progressivamente di piu'. In ogni caso, per l'iscrizione occorrera' essere in regola con i pagamenti della refezione scolastica. E' quanto prevede la rimodulazione delle tariffe per i centri estivi e le case vacanza del Comune: un sistema sperimentale a 21 scaglioni, a intervalli di 2mila euro, per redditi lsee da zero a 40mila euro, che la giunta di palazzo Marino ha approvato all'unanimita'. Sostituira' dall'inizio di aprile l'attuale schema di contribuzione delle famiglie, organizzato in 5 fasce Isee fino a un reddito di 27mila euro. Con l'innovazione, ha spiegato la vicesindaco e assessore all'Educazione Anna Scavuzzo, dopo la riunione dell'esecutivo, l'amministrazione si e' posta come "obiettivi politici" quelli di "evitare aumenti generalizzati che causano iniquita', semplificare le procedure di iscrizione e pagamento", che da aprile diventeranno anche online, "prevedere una unica quota" per il servizio educativo e per la refezione scolastica", e provare "un sistema di scaglionamento piu' raffinato" per "tariffe che sono ferme da piu' di 15 anni". Sul lungo periodo, la decisione permette al Comune, dice Scavuzzo, "di prevenire una situazione piu' drastica in futuro e un taglio dei servizi". Al momento, ha spiegato la vicesindaco, il contributo delle famiglie copre l'11 per cento della spesa per il servizio delle case vacanza, il 22 per cento di quella dei centri estivi per l'infanzia e il 32 per cento di quella dei centri per la primaria. Si vuole portare la "copertura" al 19 per cento per le case vacanza e al 50 per cento per i centri estivi. "Se non rimoduliamo adesso - dice Scavuzzo - le cose possono per forza solo peggiorare. Non vogliamo ridurre la spesa per il welfare, ma la coperta e' corta ed e' meglio avere un buon schema di contribuzione. Meglio continuare a offrire questo servizio che trovarsi in una situazione drastica". L'aumento complessivo degli introiti per il Comune, stimato per quest'anno sui servizi estivi forniti a circa 20mila bambini, e' di 1,3 milioni di euro.

CENTRI ESTIVI, GIUNTA APPROVA NUOVE TARIFFE PER FAMIGLIE 20MILA BIMBI

Nel 2016 sono stati 7449 i bambini iscritti ai centri estivi dell'infanzia (2 o 4 settimane con refezione ed educatori del comune in 89 strutture), 7.258 a quelli delle primarie (2, 4 o 6 settimane in 41 strutture) e 4.957 ragazzini sono stati per 12 giorni nelle case vacanza di Pietra Ligure, Andora, Vacciago e Zambla (vitto, alloggio e trasporto). Il Comune intende arrivare all'occupazione piena delle sue strutture, con la sistemazione dell'ultimo piano di Zanda e della casa di Ghiffa, chiusa da due anni e mezzo. Con la collaborazione dell'Universita' Bicocca e' stato eleborato il nuovo sistema tariffario: sara' presentato domani ai consiglieri, in commissione Educazione, non dovra' passare dal consiglio comunale e al termine della sperimentazione sara' oggetto di verifica, prima di essere adottato definitivamente. Nessun aumento "troppo alto" per le fasce di reddito piu' elevate, per non perdere utenti: le quote, anche per chi ha redditi oltre i 40mila euro "restano sotto i prezzi di mercato", assicura Scavuzzo. Di fatto, in base ai calcoli dell'amministrazione, la contribuzione viene "redistribuita": si abbassa per le fasce di reddito fino a 16-18mila, si alza per i redditi superiori. Ad esempio, per i centri estivi si indicano per le famiglie nelle fasce fra 3mila e 16mila euro un risparmio da 4 a 45 euro. La riduzione piu' alta e' per la fascia da 6 a 8mila euro: nei centri per l'infanzia, per due settimane, si passa da 71,5 a 33 euro, in quelli della primaria da 78,2 a 33 euro. Nelle case vacanza, per le quali la fascia di gratuita' si abbassa a 3mila euro, il taglio maggiore, sempre per la fascia 6-8mila euro, e' di 98 euro (da 168 a 70 euro). Parallelamente, gli incrementi per i redditi piu' alti: per una famiglia con reddito Isee di circa 19mila euro (genitori lavoratori dipendenti, due figli piccoli, casa con mutuo da pagare) il centro estivo dell'infanzia costera' 9 euro in piu', quello della primaria 2,4 euro in piu', la casa vacanza 12 euro in piu'. Per i redditi di 30mila euro invece l'aumento e' di 53 e di 60 euro per i centri estivi (per l'infanzia si passa da 82,5 a 143 euro), di 132 euro per le case vacanza (da 168 a 300). Raddoppia la quota per le famiglie con 34mila euro di reddito (da 82,5 a 164 nei centri per l'infanzia, da 168 a 340 euro per le case vacanza) e si alza l'incremento per i redditi superiori, fino a 113 euro in piu' nei centri infanzia e a 227 euro per i redditi oltre i 40mila euro o in assenza di dichiarazione Isee. "Le fasce fino a 20mila sono quelle delle famiglie giovani, e per queste non mi sento di dire che le stiamo vessando. Con le vecchie fasce '- dice Scavuzzo - si sarebbe davvero una sperequazione importante, senza contare che, se per queste tariffe ferme dal 2000 ci fosse stato l'aumento Istat, avremmo tariffe piu' alte". Tra le novita' anche le procedure online, e il fatto che "fra i requisiti per l'iscrizione e' chiesto quello di essere in regola con i pagamenti della mensa scolastica. E i controlli incrociati saranno sempre di piu'". 

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