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Milano
Teatro alla Scala: Mozart e Vivaldi per Natale

IL Concerto di Natale del Teatro alla Scala, che si terrà Il 22 e 23 dicembre,  sarà diretto da Diego Fasolis, in programma pagine sacre di Vivaldi e Mozart con le voci di Rosa Feola, Elisabeth Kuhlman, Mauro Peter, Gianluca Buratto e dell’allieva dell’Accademia Anna-Doris Capitelli. Il Coro scaligero è diretto da Bruno Casoni.

La valorizzazione del repertorio sacro è uno degli assi portanti della strategia culturale scaligera voluta da Alexander Pereira, dall’inserimento di brani sacri nella Stagione Sinfonica alla creazione del Festival di Musica Sacra di Pavia, e in occasione del Concerto di Natale si incrocia con il progetto dedicato alla musica del ‘700 eseguita secondo prassi esecutiva storicamente informata.

Il direttore artistico, intervistato da Affaritaliani.it ha dichiarato : "Sono molto contento che la domanda è talmente grande così da raddoppiare il concerto e farlo in due serate. Abbiamo finalmente un programma di Vivaldi, ma anche il pezzo mozartiano è molto importante. Sono molto contento di Diego Fasolis, un grande esperto di questa musica,  che  lavora  con la nostra orchestra e con il nostro coro. Ringrazio Rolex e American Express di sopportare questo progetto." per poi concludere: "Spero veramente di diffondere tra il pubblico un’atmosfera natalizia”. 

Il programma previsto per il Concerto di Natale  si apre con il Concerto in sol min. RV 517 per archi e basso continuo, scritto da Vivaldi forse verso la metà del 1720 e primo di una serie di dodici concerti conservati alla Biblioteca Nazionale di Parigi, questo Concerto appartiene alla categoria dei cosiddetti “concerti ripieno” o concerti a quattro, cioè senza solista e destinati a un complesso d’archi diviso in quattro parti. A seguire il mottetto O qui coeli terraeque serenitas RV 631, affidato alla voce solista di Rosa Feola. Il mottetto risale con ogni probabilità agli anni del soggiorno romano di Vivaldi (verso la metà del 1725) e ai contatti di Vivaldi con il cardinale Ottoboni; il manoscritto, solo parzialmente autografo, è infatti in tre tipi di carta, tutti del tipo prodotto e impiegato a Roma. La sua struttura tripartita è tipica di questo genere di composizioni: due arie Separate da un recitativo. Conclude il programma vivaldiano il Magnificat ossecensis RV 610, composto da Vivaldi probabilmente tra il 1713 e il 1717,  scritto per cinque solisti vocali, coro e complesso d’archi. Non è un Magnificat esultante, trionfalistico, ma un cantico meditativo e di certezza nella fede. 

A concludere due capolavori di Mozart : la Messa dell'incoronazione e L'Ave Verum.  Si è a lungo creduto che la Missa in do magg. K 317 (Krönungsmesse) dovesse il suo nome alla celebrazione dell’incoronazione dell’immagine della Vergine, conservata nella chiesa di Maria Plain, un piccolo santuario nei dintorni di Salisburgo, anche se l’organico orchestrale piuttosto importante e il fatto che la composizione fosse completata il 23 marzo 1779, tre mesi prima dell’inizio delle celebrazioni, avevano alimentato forti dubbi. Oggi si è propensi a ritenere che il nome “Messa dell’Incoronazione” sia derivato a quest’opera dopo l’esecuzione nel 1791, sotto la direzione di Salieri, per l’incoronazione a Praga di Leopoldo II (la stessa occasione in cui Mozart presentò la Clemenza di Tito). Certo è che la Messa rappresenta per Mozart un’occasione per tentare una svolta stilistica nella musica sacra, alla quale affida un’espansione e un vigore strumentale ancora sconosciuti.  Capolavoro dell’ultimo anno, l’Ave Verum Corpus K 618 è l’altra faccia del Requiem: qui una musica della più sublime sottigliezza armonica e contrappuntistica assume vesti dimesse e dimensioni contenute (appena 46 battute), contrapposte alle pagine più fiammeggianti di quel grande lavoro incompiuto. Umile la destinazione: Mozart lo scrive nel luglio del suo ultimo anno di vita, il 1791, per Anton Stoll, il maestro del coro della chiesa parrocchiale di Baden, la località termale in cui si recava la moglie. 

Il tutto sarà affidato alla bacchetta di Diego Fasolis , riconosciuto nel mondo come uno degli interpreti di riferimento per la musica storicamente informata, unisce rigore stilistico, versatilità e virtuosismo. Ai microfoni di Affaritaliani.it il direttore d'orchestra ha confessato : "Sono l’allievo di un grande organista francese che un giorno mi ha detto ' Noi non giudichiamo la musica che facciamo mettiamo il massimo delle nostre competenze per poterla realizzare'. Io sono entusiasta del Magnificat di Vivaldi come della Messa di Mozart, tuttavia se dovessi scegliere un titolo che preferisco sceglierei l’Ave Verum, con i suoi pochi secondi di paradiso”. 

 

Le due serate sono realizzate con il sostegno di Rolex (22 dicembre) e American Express (23 dicembre). 

Il concerto sarà come da tradizione ripreso dalle telecamere della Rai. Prodotto da Rai Cultura, sarà registrato il 22 dicembre e trasmesso in diretta radiofonica da RAI-Radio 3 e in differita televisiva in Italia da Rai 1 il 24 dicembre alle ore 9.05 e da RAI 5 il 25 dicembre alle ore 18.10; in Ungheria da MTVA il 24 dicembre; in Austria da Servus TV il 25 dicembre; in Svizzera da RSI il 25 dicembre; in Portogallo da RTP il 24 dicembre; in Giappone alla fine del corrente anno da Tohokushinsha. 

 

 

 

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