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Milano
Terrorismo, Boeri: "Querce al posto dei blocchi di cemento". E Maran...

Stefano Boeri: Querce al posto delle barriere contro il terrorismo

Querce al posto delle barriere contro il terrorismo a Milano. E' l'idea di Stefano Boeri che, su Facebook, scrive: "I terroristi vogliono rinchiuderci nelle nostre case; sperando di costringerci a rinunciare a vivere i luoghi collettivi e gli spazi pubblici delle nostre città. Bene, io credo che alla loro follia disperata - oltre che con gli strumenti fondamentali della prevenzione e del controllo - dovremmo rispondere anche con un uso accurato della bellezza naturale e del suo valore simbolico". Per l'architetto "invece che snaturare gli spazi più vitali e aperti delle nostre città riempiendoli di barriere in calcestruzzo e dispositivi di sicurezza modulari in plastica (o semplici fioriere), dovremmo contrapporre all’istinto di morte di queste belve umane la calma presenza delle piante". Per l'autore del Bosco Verticale "con un piccolo investimento, distribuendo accuratamente le piante negli spazi più vitali e aperti delle nostre città, possiamo temporaneamente trasformare i nostri luoghi più cari in radure e boschi". Secondo Boeri "un albero - diversamente da un New Jersey - non solo ci protegge, ma ci fa ombra, assorbe con le foglie i veleni dell’aria urbana, ospita la vita degli insetti e degli uccelli. In una parola, accoglie e protegge quella vita che i terroristi vogliono annientare".

La proposta è di collocare "agli ingressi di ogni piazza o spazio pubblico urbano, i vasi di diversa dimensione (quello standard potrebbe essere cilindrico, alto 1 metro e di diametro di 3 metri)", vasi "pieni della terra necessaria a ospitare le radici, il fusto e i rami di un grande albero, in modo da proteggere il passaggio dei pedoni e ridurre al minimo il rischio di omicidi di massa". Boeri ricorda quando "nel 1982 a Kassel in Germania, in una città ricostruita senza verde e giardini dopo essere stata rasa al suolo dai bombardamenti della seconda guerra mondiale Joesph Beuys, uno dei più grandi artisti del secolo scorso, radunò settemila pietre di basalto all’ingresso della grande mostra di arte contemporanea Documenta e, ad una ad una, le vendette per comprare settemila querce che piantò, accanto alla loro pietra, nelle piazze, nei cortili, lungo i viali di Kassel".

MARANI INVITA I DESIGNER A TROVARE SOLUZIONI PER UNIRE SICUREZZA A BELLEZZA

"In tanti in questi giorni ci state scrivendo sul tema dei new jersey in Galleria Vittorio Emanuele" scrive Pierfrancesco Maran sempre su Facebook. "Tutti riconoscono la necessità di garantire sicurezza ma ci chiedono anche di non rinunciare alla bellezza. Ad oggi l'unico oggetto che ci può garantire la sicurezza richiesta è il new jersey, che abbelliremo come fatto in Piazza Duomo. Stiamo studiando anche se vi sono altri oggetti già omologati sul mercato e quali soluzioni stanno realizzando le altre città europee con i medesimi problemi. Però coniugare sicurezza e bellezza diventa anche una sfida per i designer, milanesi e non. Sappiamo che questa emergenza non sparirà in pochi mesi e quindi bisognerà di sicuro progettare soluzioni alternative ai new jersey che siano sicure, omologate anche rispetto al codice della strada, e belle da vedere. Perché Milano è una città che vuole essere sicura continuando ad amare la bellezza e la vita".

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