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Milano
Terrorismo: Cesare Battisti ammette 4 omicidi e si scusa per dolore provocato

Terrorismo: Cesare Battisti ammette 4 omicidi e si scusa per dolore provocato

Cesare Battisti ha ammesso di avere commesso i 4 omicidi che gli sono stati imputati. E' avvenuto sabato, quando e' stato interrogato in carcere dal pm Alberto Nobili. Durante l'interrogatorio di sabato, l'ex terrorista si e' scusato per il dolore provocato alle famiglie delle vittime.

Secondo Battisti, "La lotta armata ha impedito lo sviluppo di una rivoluzione culturale sociale politica che, nata dal movimento del '68, sarebbe stata assolutamente positiva e avrebbe portato il paese a un progresso culturale sociale e politico, impedito dal passaggio alla lotta armata". 

"Quella di Cesare Battisti e' stata una sorta di dissociazione da quella che all'epoca riteneva una guerra giusta", hanno spiegato il procuratore di Milano Francesco Greco e il pm Alberto Nobili nella conferenza stampa in cui hanno comunicato che l'ex terrorista, interrogato su sua richiesta nel carcere di Oristano sabato scorso, ha ammesso "tutto quello che e' stato stabilito in via definitiva dalle sentenze". Durante un interrogatorio durato nove ore fra sabato e domenica, Battisti ha ammesso 4 omicidi, tre ferimenti e di avere fatto parte dei Pac (Proletari Armati per il Comunismo). In passato, Battisti aveva respinto le accuse, anche di fronte a verdetti non piu' appellabili. 

"Nessuna copertura obliqua, occulta" Cesare Battisti si è avvalso di una gruppo di estrema sinistra sia in Francia, che in Messico e in Brasile" per poter proseguire, per ben 37 anni, la sua latitanza. Battisti ha scritto quattro libri, ha collaborato con due emittenti televisive, e durante la latitanza "sostiene di non aver commesso nessun reato e di aver lavorato", dichiara sempre in conferenza stampa Alberto Nobili, a capo del pool dell'antiterrorismo a Milano, che ha interrogato l'ex terrorista. 

"Battisti ha fatto chiarezza su un periodo della storia e su un gruppo che ha agito negli anni Settanta. La sua non si puo' definire una confessione". Cosi' il procuratore di Milano Francesco Greco definisce le dichiarazioni rese da Cesare Battisti, catturato in Bolivia dopo una lunga latitanza. "E' una persona che ha barato per diversi anni - ha detto il pm Alberto Nobili, che coordina le inchieste sul terrorismo - e che per anni ha avuto ospitalita' all'estero grazie alla sua immagine da persona innocente e da perseguitato politico. Ora ha smesso di cercare di demolire l'apparato giudiziario e ha deciso di fare chiarezza". Il magistrato ha raccontato che, di fronte alle sentenze portate in carcere dal suo avvocato Davide Steccanella, "Battisti ha tagliato corto e ha detto: 'Tutto quello che e' ricostruito in queste sentenze e' vero'". 

"Ho avuto la sensazione di assistere al rito liberatorio di una persona che all'inizio dell'interrogatorio era in imbarazzo ed era in difficolta'". Con queste parole il pm Alberto Nobili ha descritto l'impressione avuta di fronte alle ammissioni di Cesare Battisti. L'ex terrorista, attraverso il suo legale Davide Steccanella, gli aveva fatto sapere lo scorso fine settimana di avere intenzione di vederlo nel carcere di Oristano. "Ha fatto le sue dichiarazioni un po' alla volta - ha aggiunto Nobili - non posso dire che e' stato un fiume in piena, ma ho percepito che per lui avevano un effetto liberatorio. Ha reso delle dichiarazioni senza che la Procura potesse intervenire in suo favore perche' i suoi interlocutori sono i giudici. La sua e' stata una scelta di campo per liberarsi di un passato che non ha rinnegato ma si e' reso conto che e' stato devastante".

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