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Angelo Maria Perrino

Terrorismo: indagini Milano: l'uomo è un foreign fighter

L'uomo è un foreign fighter partito dalla Lombardia. Ora si troverebbe in Iraq

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Terrorismo: indagini Milano: l'uomo è un foreign fighter

Ahmed Taskour, l'uomo, indagato dalla Procura di Milano per Terrorismo internazionale, è un foreign fighter partito dalla Lombardia e che ora si troverebbe in Iraq dove sarebbe andato a combattere a fianco delle milizie dell'Isis. Nei suo confronti - secondo quanto scrive l'Ansa-  il gip di Milano, su richiesta del pm Enrico Pavone, ha emesso un'ordinanza di custodia cautelare che potra' essere eseguita nel momento in cui l'uomo, per ora soltanto individuato dagli investigatori nel Paese mediorientale, verra' fermato (se si trovera' ancora all'estero scattera', a quel punto, la procedura di estradizione).

UNA FIGURA APPARENTEMENTE "NON SOSPETTA" -  Ahmed Taskour, il presunto soldato dell'Isis individuato in Iraq dai pm milanesi, era partito con biglietto di andata e ritorno per la Turchia nelle vacanze di Natale tra il 2014 e il 2015. E' di un anno dopo il video in cui lo si vede, assieme al figlio, lanciare proclami a sostegno della jihad. Prima di abbandonare l'Italia, sottolineano gli inquirenti milanesi, Taskour non era noto negli ambienti dell'antiterrorismo anche se il suo indottrinamento potrebbe essere legato alla conoscenza con due persone espulse dall'Italia nel 2013 per le loro posizioni radicali. Una di queste, un arabo israeliano, poco dopo la sua cacciata dall'Italia e' stato arrestato in Israele insieme ad altri sei presunti terroristi. Proprio dalla ricostruzione della rete di relazioni dei due espulsi, gli inquirenti sono risaliti alla figura in apparenza 'non sospetta' di Taskour il quale, assicura il dirigente della Digos Claudio Ciccimarra, "e' poi diventato un elemento importante dello Stato Islamico".

 

NEI VIDEO IL FIGLIO DI 10 ANNI CHE ESULTA PER L'ATTENTATO IN FRANCIA - Parole di elogio per chi ha compiuto gli attentati in Francia e minacce per il futuro. Nel video agli atti dell'inchiesta su Ahmed Taskour, il foreign fighter partito da Milano per l'Iraq, si vede suo figlio, che ora ha 10 anni, lanciare proclami da adulto con voce infantile. "Ci congratuliamo coi nostri fratelli musulmani e coi nostri soldati del Califfato in Francia per questa operazione benedetta e per voi, o crociati, questo non e' che il giusto inizio e i nostri soldati vinceranno". Subito dopo le parole del piccolo, partono le immagini di un musulmano che, dopo la preghiera in moschea, si veste 'all'occidentale', costruisce una bomba e si reca in una citta' di 'infedeli' dove presumibilmente intende farla esplodere. Il filmato e' di ottima fattura, accompagnato da musiche suadenti, com'e' nello stile dell'Isis che dedica molta cura alla comunicazione dei suoi intenti. Vi appare lo stesso Ahmed Taskour a volto scoperto, con lunga barba e cappello nero. "Mi congratulo coi soldati del Califfato in Francia - esulta - per questa grande operazione benedetta e chiedo ad Allah di accettare i nostri martiri". E poi 'avverte' "gli apostati arabi e non arabi" che i bombardamenti non li indeboliscono ma, al contrario, gli danno piu' vigore nel combattere per realizzare il 'progetto' dell'Isis.

IL FOREIGN FIGHTER VIVA IN UNA CASA POPOLARE ASSEGNATA DA ENTI PUBBLICI - Ahmed Taskour viveva in una casa popolare assegnata dagli enti pubblici e guadagnava 1200 euro al mese. E' quanto emerge dall'ordinanza di custodia cautelare a carico del foreign fighter individuato dalla Procura di Milano in Iraq e indagato per terrorismo internazionale. "Si e' accertato - scrive il gip Manuela Cannavale - che Taskour e la famiglia risiedevano a Bresso in un appartamento Aler assegnato formalmente all'indagato e che quest'ultimo con regolare assunzione svolgeva dal 2007 attivita' lavorativa preso una ditta individuale operante nel settore delle pulizie, con retribuzione di 1200 euro mensili e vi aveva regolarmente lavorato fino al dicembre 2014". Fino a quando, cioe', Taskour "chiede un periodo di ferie fino al 5 gennaio 2015 adducendo di dover assistere in Marocco la madre gravemente malata". Le indagini della Digos "hanno permesso di accertare che l'indagato e la sua famiglia hanno abbandonato l'Italia il 22 dicembre 2014, imbarcandosi su un volo aereo diretto ad Istanbul ma, pur avendo prenotato e pagato anche il biglietto di ritorno in Italia ne' Taskour ne' alcun suo familiare e' mai tornato in Italia".

"IL FOREIGN FIGHTERS HA MESSO IL FIGLIO A DISPOSIZIONE DI STATO ISLAMICO"- Ahmed Taskour, il foreign fighter individuato in Iraq dalla Procura di Milano, "ha messo a disposizione dello Stato Islamico" il figlio di 10 anni che si vede in un filmato inneggiare alla jihad. Lo scrive il gip Manuela Scudieri nell'ordinanza di custodia cautelare a carico del marocchino partito da Bresso (Mi). La "messa a disposizione" si è concretizzata "trasferendolo nel territorio dell'organizzazione terroristica, determinandone l'addestramento e facendolo comparire in un ruolo pubblico di minaccia e proselitismo come il video dimostra in modo inequivocabile". "La partecipazione di Taskour allo Stato Islamico - osserva il gip - è avvenuta almeno in parte in Italia poiché il suo arruolamento e la messa a disposizione dell'organizzazione del figlio minorenne è iniziata con la partenza dall'Italia avvenuta il 22 dicembre 2014 con destinazione Iraq". Secondo il giudice, "il coinvolgimento attivo dell'indagato nell'Is deve ritenersi ancora in atto come attestato dal video di propaganda la cui creazione e diffusione è avvenuta solo nel dicembre del 2015 e non è quindi risalente nel tempo". Il giudice chiarisce anche l'origine dell'inchiesta che ha portato all'individuazione di Taskour, nonostante non fosse noto negli ambienti dell'antiterrorismo. Il suo nome è emerso "in occasione dell'espulsione con rimpatrio del cittadino marocchino Bouiri Mohamed" sul cui telefono cellulare erano stati rintracciati riferimenti a mail e messaggi in chat indirizzati a Taskour. Decisivo dunque per provare la sua partecipazione alla causa dell'Isis è il video la cui data è da collocarsi tra il 14 novembre 2015 e il 12 dicembre 2015", poco dopo l'attentato al Bataclan del 13 novembre a cui si riferiscono le immagini contenuti nel filmato. "Nel messaggio audio e video - si legge nell'ordinanza - Taskour unitamente ad altri mujaheddin inneggia ai soldati del Califfato e, in relazione agli attentatori suicidi, li indica come 'nostri' martiri, minacciando espressamente l'Occidente, responsabile del bombardamento 'verso di noi', dicendo che 'noi arriveremo all'interno delle vostre case'".


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