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Milano
Rifiuti e sversamenti vicino alle falde: 6 arresti tra Milano e Como. VIDEO

Traffico di rifiuti tra Milano e Como: 6 arresti, sversamenti vicino alle falde d'acqua



Fin dalle prime ore dell'alba di giovedì, nelle province di Como e Milano i militari del Reparto Operativo di Como stanno portando a termine un'articolata operazione contro l'inquinamento ambientale e il traffico illecito di rifiuti speciali con esecuzione di un provvedimento applicativo di misure cautelari personali emesso nei confronti di sei soggetti dal gip del Tribunale di Milano, su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia di Milano. Effettuato anche il sequestro, finalizzato alla confisca, di autocarri e macchine di scavo e terreni per più di 4,7 ettari.

I destinatari delle misure cautelari, tre dei quali sono finiti in carcere e tre agli arresti domiciliari, sono ritenuti responsabili di traffico illecito di rifiuti speciali: secondo gli investigatori "hanno nel tempo sversato enormi quantità di rifiuti, almeno 85.000 metri cubi di materiale, in un'area agricola del canturino sottoposta a doppio vincolo, ambientale e paesaggistico, compromettendo l'ecosistema dove si snodano importanti falde acquifere locali". 

 Tra i sei arrestati nell'indagine dei carabinieri di Como su un traffico illecito di rifiuti c'e' anche un noto pregiudicato, a capo dell'azienda edile al centro dell'inchiesta, con precedenti penali e condanne in quanto arrestato per associazione per delinquere di stampo mafioso e traffico di stupefacenti nel 1994, nell'ambito dell'operazione antimafia della Dda di Milano chiamata "La notte dei Fiori di San Vito". L'uomo era legato alla Locale di 'ndrangheta di Fino Mornasco. 

Gli smaltimenti in un'area sottoposta a ristretti vincoli ambientali e paesaggistici

Il terreno in cui venivano smaltiti i detriti dagli arrestati nell'ambito dell'operazione dei carabinieri di Como, coordinati dalla Dda di Milano, contro un traffico illegale di rifiuti "risulta essere inserito nel contesto di una vasta area, la cosiddetta area del "Gaggio", di antica formazione storica ad uso esclusivamente agricolo e, in base al vigente PGT, e' sottoposto a ristretti vincoli ambientali e paesaggistici, in quanto rientrante nei beni e negli immobili di notevole interesse pubblico". Lo scrive il gip che ha emesso l'ordinanza il quale sottolinea che l'appezzamento "inoltre, confina con aree tutelate da normative in materia di gestione di "Riserve Nazionali e Regionali". Armando Perlini, (ai domiciliari) agricoltore e intestatario dell'area e di altri vari appezzamenti di terreno nell'area di Senna Comasco (Como) "dieci anni prima si era rivolto all'amministrazione comunale di Senna Comasco, dietro la presentazione di un'istanza poi accolta e rinnovata nel corso degli anni successivi, chiedendo di poter innalzare il livello altimetrico dei suoi prati, mediante il riversamento e livellamento di terra da coltura, per un'ottimizzazione dello scolo e del drenaggio delle acque piovane, al fine di migliorare la qualita' del foraggio/fieno coltivato". Le indagini dei carabinieri del reparto operativo di Como avevano rilevato, invece, "una situazione del tutto differente rispetto a quella risultante dalla documentazione acquisita". L'11 aprile del 2019, i militari "constatavano come un vasto appezzamento di prato risultasse effettivamente ricoperto da montagne di terra depositata, costituite da detriti di origine edilizia e da demolizione. Nei pressi di tale area, inoltre, alcuni autocarri, riconducibili all'impresa "Edilaria S.r.l.", si alternavano in modo costante, intenti ad un'attivita' di scarico di materiale (verosimilmente anch'esso costituito da terra e detriti di vario genere)". La parte Sud della vasta area verde di proprieta' di Perlini "e' attraversata da un fronte di considerevoli proporzioni di masse di terra e detriti multiformi e multicolori, in parte intervallati ed attraversati da scavi e sentieri carrozzabili. Su entrambe le piste comparivano evidenti i segni del passaggio di grossi autocarri e dei cingoli di macchine operatrici, nonche' gli accumuli di terra e detriti vari, non ancora spianati, riversati su entrambi i lati dei sentieri carrozzabili", conclude il giudice.

Cattaneo (Regione): "Fatto gravissimo, in campo per prevenire i reati"

"Un fatto gravissimo, che va condannato. Nel settore della gestione dei rifiuti, al fianco di molti imprenditori corretti ci sono tanti che infrangono le regole e che devono essere contrastati, grazie all'attivita' delle Forze dell'ordine e della Magistratura". Lo afferma l'assessore all'Ambiente e Clima di Regione Lombardia, Raffaele Cattaneo, commentando la notizia dell'operazione condotta dai carabinieri di Como e dalla Direzione distrettuale antimafia di Milano. "Queste azioni - prosegue l'assessore Cattaneo - vanno contrastate con ogni mezzo. E Regione Lombardia e' il primo soggetto che vuole sostenere l'attivita' di chi opera nella legalita' e contrastare chi invece si muove illecitamente. Da parte nostra siamo attivi nelle azioni di prevenzione, anche grazie al progetto Savager, uno strumento innovativo che utilizza le tecnologie della 'Geospatial intelligence' e dell'osservazione della terra da satellite, aereo e drone per il presi'dio ambientale del territorio". "Il Consiglio regionale - ricorda l'assessore - recentemente si e' piu' volte espresso con propri atti e con le indagini della commissione antimafia sul ciclo dei rifiuti". "Un tema - conclude Cattaneo - su cui c'a' molta attenzione e su cui l'attivita' di prevenzione nella gestione illecita dei rifiuti e di controllo messe in atto dalla Regione sono spesso propedeutiche e funzionali alle attivita' di contrasto messe in atto dalla magistratura".

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