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Trend e scenari creativi a Milano
Intervista a Gabriele Chiave: ispirazioni antiche per un design contemporaneo
Gabriele Chiave, Art Director MW

Gabriele Chiave si diploma in Product Design presso IED Milano e a partire dal 2007, lavora presso lo studio di Marcel Wanders ad Amsterdam. Ora è nella direzione del team creativo dello studio - insieme a Marcel Wanders e Karin Krautgartner – lavora come supervisore di tutti i progetti di product e interior design, inoltre è Art Director per una serie di marchi di prestigio. Il suo percorso è tracciato da esperienze internazionali, dalla passione per l’antico e la ricerca per la progettazione del contemporaneo.

Nel corso della Design Week Gabriele è tornato a Milano, città in cui ha intrapreso i suoi studi presso l’Istituto Europeo di Design. Gabriele, com’è nata la tua passione per il design?

La mia famiglia mi ha trasmesso la passione per il design. Con una madre appassionata di antiquariato ed un padre collezionista di modernariato, da sempre, mi sono ritrovato circondato da oggetti provenienti da posti e tempi diversi. Prima di iniziare il percorso attraverso la progettazione mi affascinava anche l'archeologia e la riscoperta di oggetti millenari carichi di storia e significato. Ho passato quindi un paio di mesi in Kurdistan con l’Università di Palermo, corso di archeologia, durante i quali scavavo e restauravo siti archeologici del 2000ac. L’approccio di ricerca e studio di culture antiche mi ha spinto ad osservare le culture odierne per poter contribuire con la progettazione a realizzare quei futuri oggetti che le prossime generazioni ammireranno.

MW Gabriele Chiave Art  Director 01Gabriele Chiave, Art Director MW
 

Da IED alla Design Week, raccontaci del tuo percorso. Quali difficoltà hai dovuto superare per arrivare ad oggi esporre alla Design week?

Dopo IED ho iniziato a lavorare in vari studi a Milano, fino al 2007 quando sono partito per Amsterdam per iniziare la mia esperienza lavorativa nello studio di Marcel Wanders. Il percorso del designer è costellato di difficoltà ma è proprio questa la parte stimolante: trovare soluzioni sia per realizzare il progetto sia per mantenere solida la visione che si ha e la passione per il design.

In particolare ho incontrato una difficoltà che al contempo si è rivelata essere una fonte di ricchezza: riuscire ad adattare la mia esperienza, cultura e istruzione del design industriale Italiano alla cultura progettuale più “artistica” Olandese. Un’esperienza che mi ha insegnato a non dare mai nulla per scontato per potersi continuamente reinventare.

Che consigli daresti a chi vuole diventare un designer?

Curiosità e passione. Inoltre è necessario sviluppare una comprensione odierna del progetto a 360 gradi includendo nella parte progettuale anche la comunicazione del progetto.

Partecipando alla design week quali trend hai colto? Quali sono le innovazioni dell’edizione 2017?

La moda risponde e vive di trend. Il design non dovrebbe sottostare a tempistiche annuali, ma puntare ad innovare culturalmente e tecnologicamente i progetti per mirare alla longevità del prodotto aldilà dei trend.

Raccontaci degli elementi di design che hai esposto al Salone.

Insieme alla studio Wanders abbiamo presentato MOOOI, dei progetti per LV per gli objet nomades, una collezioni di specchi per FIAM, estensioni di lampade per barovier&toso, un sistema modulare di lampade per Wonderglass, e qualche altra estensione per Poliform e Magis.

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gabriele chiave





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