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Milano
Trenord-Atm, nessuna fusione. Fs e Fnm chiudono il dossier. Inside

di Fabio Massa

Il dossier è chiuso. Ucciso da tutti gli attori interessati. Niente più fusione tra Trenord e Atm all'orizzonte, con l'inserimento della compagine di Ferrovie dello Stato. Pare proprio che il progetto, a lungo accarezzato (e che ha fatto fare su e giù al titolo in Borsa di Fnm ormai da sei anni a questa parte), abbia subito uno stop che si può prendere per definitivo, secondo quanto risulta ad Affaritaliani.it Milano. Ad "ucciderlo" una concomitanza di fattori. Il primo, ovviamente, riguarda l'inchiesta in corso da parte della Procura di Milano che pare avesse il mirino puntato su Fnm da lungo tempo, dopo gli scandali di Achille e Biesuz. Ora indaga su qualcosa di diverso, ovvero le variazioni di valore del titolo in relazione alle fughe di notizie su una possibile fusione tra Atm, Fs e Trenord. Il secondo fattore è invece il raffreddamento netto di Ferrovie dello Stato. Mazzoncini ha esplicitamente dichiarato che il progetto è in fase di stop, e Fnm ha risposto che prendeva atto delle parole di Mazzoncini. A questo punto, la domanda che si fanno gli addetti ai lavori è sul perché Ferrovie dello Stato abbia frenato così bruscamente quando in un primo tempo era talmente entusiasta da - ai tavoli riservati agli azionisti - ipotizzare la quota più alta per sé nell'eventuale fusione a tre, con tanto di investimenti milionari. Secondo alcuni la motivazione starebbe nel fatto che Mazzoncini ha letteralmente "sfondato" a Palazzo Marino. L'accordo sugli scali ferroviari che è probabilmente il crocevia della politica urbanistica futura di Milano dei prossimi vent'anni, è stato facilitatore di una ipotesi futura di collaborazione con Atm per una gara che molto probabilmente si farà e - come aveva anticipato Affari in tempi non sospetti - potrebbe vedere Fs insieme ad Atm e non contro Atm. In questo modo Mazzoncini entra con un piede nel servizio di trasporto pubblico locale, proprio nel "ramo" che gli interessava di più, ovvero quello cittadino. Terzo fattore da tenere in considerazione è la politica di aggressione del mercato operata da Fnm. Una politica intelligente di espansione da una parte verso Genova, con il carico-scarico merci. E dall'altra verso il Veneto, con il trasporto su gomma. Entrambe operazioni che Mazzoncini ha visto come concorrenti. Di certo il risiko è in atto, e nei prossimi mesi si capirà che cosa sarà della gara per Milano che però - pare proprio - abbia riflessi ben più ampi per investimenti multimilionari.

fabio.massa@affaritaliani.it

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