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Truffe agli anziani a Milano, scoperta gang: 15 arresti

Truffe agli anziani a Milano e Novara, 15 arresti

Telefonavano a persone anziane fingendo di essere nipoti o altri parenti e chiedevano con urgenza denaro per i danni causati in un incidente stradale: in questo modo aveva compiuto decine di truffe a Milano e Novara una banda sgominata da Polizia di Stato e Carabinieri con l'arresto di 10 italiani e 5 polacchi. L'accusa nei loro confronti e' di associazione associazione a delinquere e truffa. La svolta e' arrivata dopo l'arresto il 21 settembre di un membro della banda a cui erano stati sequestrati cellulari e sim. Da li' era scattata una serie di attivita' tecniche (tabulati ed intercettazioni), di controlli e di appostamenti. Dalla comparazione di decine di denunce e' emersa inequivocabilmente la commissione di una serie di truffe da parte di soggetti di origini rom lovari polacche. L'indagine e' stata coordinata dal Procuratore Aggiunto della Repubblica di Milano, Riccardo Targetti, e diretta dal Sostituto Procuratore della Repubblica, Giancarla Serafini e svolta congiuntamente da personale della Polizia di Stato, della Polizia locale di Milano e dei Carabinieri in forza alla Sezione di Polizia Giudiziaria della Procura della Repubblica. Le modalita' della truffa erano sempre le stesse: le vittime, mentre si trovano presso la proprie abitazioni, ricevono sulle utenze telefoniche domestiche chiamate da parte di un uomo o di una donna, che, presentandosi falsamente per loro parenti, generalmente nipoti, dopo una breve conversazione, chiedono loro urgente prestito di ingenti somme di denaro e preziosi, per far fronte al pagamento dei danni che avrebbero causato in un sinistro stradale o in altre situazioni di emergenza. Il sedicente nipote, sfruttando la preoccupazione ed apprensione dell'anziana vittima di cui ha carpito la fiducia, la informa quindi, sempre telefonicamente, dell'arrivo, presso la sua abitazione, di una persona di totale fiducia, alla quale poter consegnare il denaro e i preziosi, per poi portarli sul luogo dell'incidente.

Le indagini hanno accertato che i telefonisti, ovvero i finti nipoti, chiamano da utenze estere, generalmente posizionate in Polonia e Germania; mentre le persone di fiducia; inviate dai sedicenti nipoti a ritirare dalle vittime denaro e preziosi risiedono sul territorio nazionale ed in particolare nel novarese. Le predette modalita' ed il linguaggio utilizzato per convincere le vittime dimostra come i soggetti attivi coinvolti abbiano maturato una elevata competenza criminale utile a individuare la vittima da raggirare (vittima anziana e spesso sola in casa), oltre che una elevata professionalita' nello scegliere tempi e modalita' utili a portare a termini gli illeciti. Sul piano investigativo, si sono rivelati particolarmente importanti i preliminari accertamenti dai quali e' emerso come in diverse occasioni le utenze rilevate dall'analisi del traffico telefonico riconducibili o in contatto con quelle trovate nella disponibilita' di B.M. in occasione del suo arresto, si localizzavano in circostanze di tempo e di luogo compatibili alla commissione di reati consumati con le stesse modalita' dei fatti oggetto delle denunce analizzate. Dette utenze, per altro verso, risultavano essere utilizzate per un brevissimo periodo di pochi giorni e poi dismesse. Le attivita' tecniche hanno inoltre evidenziato come fondamentale apporto di soggetti non identificati , utilizzanti utenze estere, vere menti dell'organizzazione criminale, aventi il compito di individuare le anziane vittime fondatamente attraverso rubriche telefoniche e incrocio di dati utili a saggiarne l'eta' e preparare il terreno ai complici: in tale contesto emerge una non comune abilita' dei centralinisti; nell'uso di strumenti informatici riuscendo a scoprire dati importanti e nel dirigere in tempo reale i movimenti degli esecutori materiali; non comune appare altresi' l'abilita' psicologica, verbale, comportamentale utile a vincere diffidenze, resistenze e dubbi e a conquistare la loro fiducia. I 20 episodi evidenziati e interamente documentati costituiscono con ogni probabilita' solo la punta di un iceberg di numerosissime truffe tentate o consumate con identiche modalita', ma spesso neppure denunciate, per timore o per vergogna dalle anziane vittime. I proventi di questa odiosa attivita' criminale, pur non essendo quantificabile neppure per approssimazione, appare comunque estremamente esteso, e i danni per le vittime sicuramente devastanti sia dal punto di vista sia economico sia soprattutto psicologico. Alla complessa attivita' esecutiva che si e' svolta a Novara e ad Abbiategrasso, ha collaborato congiuntamente personale della Sezione di P.G. presso la Procura della Repubblica di Milano, della Squadra Mobile di Milano, della Squadra Mobile di Novara, della Polizia Locale di Milano e della Compagnia Carabinieri di Abbiategrasso.

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