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Milano
Uggetti, Giudici Milano: non intervenne indebitamente su gara
Simone Uggetti

Uggetti, i giudici: non intervenne indebitamente su gara
 

Nessuno "sviamento di potere, nemmeno" nell'esercitare "quel margine discrezionale di intervento riconosciuto dalla legge per l'esercizio di poteri di indirizzo e men che meno "una incidenza indebita e collusiva sul bando di gara". E' uno dei passaggi delle motivazioni con cui la Corte d'Appello di Milano lo scorso maggio ha assolto con la formula "perche' il fatto non sussiste" l'ex sindaco di Lodi Simone Uggetti, imputato con altre tre persone per turbativa d'asta nel processo per il cosiddetto 'caso piscine'. Per la vicenda l'allora primo cittadino in quota al Pd, nel 2016 era finito in carcere per 10 giorni, poi condannato a 10 mesi e a 300 euro di multa in primo grado.

 I giudici, nel provvedimento, osservano che "da tutte le conversazioni e comunicazioni acquisite, emerge una linea, un orientamento che il sindaco Uggetti persegue - in coerenza con il proprio programma - sostiene e rappresenta nell'arco temporale della preparazione e redazione del bando". Inoltre, viene a galla una "sua ricerca di consulenza e confronto" con l'avvocato Cristiano Marini, consigliere dello Sporting Lodi, la societa' per la quale, secondo l'accusa, sarebbe stato 'ritagliato' su misura il bando. Il legale, invece, scrive sempre la Corte, "scevro da qualsiasi pressione o insistenza, risulta di pacato ascolto delle intenzioni del primo cittadino". Determinate per l'assoluzione, annota sempre il collegio, e' "una interpretazione costituzionalmente orientata e conforme in particolare al principio di offensivita'". 

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