A- A+
Milano
Ungheria: chiesti 11 anni di carcere per Ilaria Salis

Ungheria: chiesti 11 anni di carcere per Ilaria Salis

La procura di Budapest ha chiesto 11 anni di carcere per Ilaria Salis, l'attivista antifascista arrestata con l'accusa di aver partecipato a un'aggressione a militanti neofascisti nella capitale ungherese. Secondo il quotidiano ungherese Magyar Nemzet, la 39enne milanese si sarebbe dichiarata innocente in apertura del processo a carico suo e di altri tre imputati, tutti stranieri. Uno di essi, un cittadino tedesco, si e' dichiarato colpevole ed e' stato condannato con rito immediato a tre anni, pena per la quale fara' ricorso sia l'accusa che la difesa. Trascorsi due terzi della pena potra' essere espulso dall'Ungheria e non potra' rientrarvi per cinque anni. Accusata di aver partecipato, con esponenti del gruppo di estrema sinistra 'Hammerband', a quella che le autorita' ungheresi hanno definito una 'caccia all'uomo' tra il 9 e il 10 febbraio dell'anno scorso, Salis deve rispondere di tentato omicidio colposo in concorso e su e' vista negare la revoca della custodia cautelare per il presunto pericolo di fuga. L'udienza, nella quale la donna e' comparsa con schiavettoni ai polsi e alle caviglie, e' stata aggiornata al 24 maggio 2024.

Consiglio comunale Milano chiede rimpatrio di Ilaria Salis

Il Consiglio comunale di Milano chiede il rimpatrio di Ilaria Salis, la 39enne arrestata in Ungheria lo scorso febbraio con l'accusa di aver aggredito alcuni manifestanti di estrema destra e che ora rischia 11 anni di carcere. L'aula ha infatti approvato un ordine del giorno a prima firma del consigliere Pd Alessandro Giungi che invita il sindaco e la giunta a richiedere al governo italiano di intervenire verso quello ungherese "al fine di consentire come previsto dalle vigenti convenzioni - l'estradizione di Ilaria Salis in Italia per trascorrere il periodo di custodia cautelare nel suo Paese e per partecipare in videoconferenza dall'Italia al processo". Questo anche considerato, spiega ancora l'ordine del giorno, che il sostituto procuratore generale di Milano Cuno Tarfusser il 6 dicembre scorso ha espresso il suo fermissimo no all'estradizione di Gabriele Marchesi, coimputato con Ilaria Salis in Ungheria, in quanto la richiesta dei magiari è in totale contrasto con il principio di proporzionalità della pena, poiché, per il reato contestato a lui e Ilaria Salis la pena massima in Italia è 4 anni, in Ungheria 16. Il Pg inoltre, spiega il documento, ha evidenziato l'aspetto decisamente politico dell'indagine ungherese e ha chiesto anche di approfondire le condizioni di detenzione in Ungheria, che risultano in totale contrasto con i parametri di rispetto dei diritti umani imposti dalla normativa italiana ed europea.

Roberto Salis: mia figlia trattata come un animale

"Mia figlia viene trattata come un animale": Roberto Salis commenta così all'ANSA la prima udienza in cui sua figlia Ilaria è stata fatta entrare nell'aula del tribunale di Budapest con mani e piedi incatenati trascinata con una catena da una guardia carceraria. "E' da 11 mesi che non stiamo scherzando ma stiamo dicendo i fatti - ha proseguito - Il punto è che sia i politici e il governo sia anche molti giornali fanno finta di non vedere e continuano a parlare del fatto se sia colpevole o no, lasciando in totale secondo piano il fatto che c'è una violazione vergognosa dei diritti civili".








Testata giornalistica registrata - Direttore responsabile Angelo Maria Perrino - Reg. Trib. di Milano n° 210 dell'11 aprile 1996 - P.I. 11321290154

© 1996 - 2021 Uomini & Affari S.r.l. Tutti i diritti sono riservati

Per la tua pubblicità sul sito: Clicca qui

Contatti

Cookie Policy Privacy Policy

Cambia il consenso

Affaritaliani, prima di pubblicare foto, video o testi da internet, compie tutte le opportune verifiche al fine di accertarne il libero regime di circolazione e non violare i diritti di autore o altri diritti esclusivi di terzi. Per segnalare alla redazione eventuali errori nell'uso del materiale riservato, scriveteci a segnalafoto@affaritaliani.it: provvederemo prontamente alla rimozione del materiale lesivo di diritti di terzi.