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Milano
Via Padova: "Prostituzione, droga e alcolismo sotto la finestra di casa"

Prostituzione, droga, alcolismo: questa la routine quotidiana nelle ore notturne di piazzetta Mossa, uno degli angoli più critici di viale Padova. Pochi giorni fa si è svolta al Ligera una assemblea per parlare dei problemi del quartiere. Durante l'incontro una anziana inquilina il cui balcone di casa si affaccia sulla piazzetta ha letto una lettera che è stata poi ripresa da Redattore sociale: "Il mio punto di osservazione su piazzetta Mosso è impietoso - ha detto la donna -: ogni volta che mi affaccio alla finestra devo constatare che lo spazio pubblico dei giardinetti è utilizzato in modo inaccettabile. E quello che vedo conferma quello che sperimento per strada tutti i giorni. Succede che il fatto che la piazzetta sia frequentata da molte persone, invece di essere un valore per il circondario, è diventato un fattore di degrado grave che è persino difficile definire… perché sconcerta".

"Più e più volte - prosegue - è capitato che affacciandomi vedessi persone impegnate a defecare, nascoste alla vista dei compagni da un basso cespuglio ma perfettamente visibili dalla strada oltre che da casa mia (ovviamente anche il prodotto delle imprescindibili urgenze fisiche resta in vista). Ho visto approcci sessuali più o meno completi. Ho assistito a bevute colossali (probabilmente completate da altre sostanze) finite con persone collassate e ambulanze, oppure sfociate in violenza. Ho ascoltato risate e urla festose, esibite ad un volume altissimo in grado di impedire di dormire. Ho visto e sentito liti a base di spintoni, bottiglie rotte, inseguimenti. Ho visto allestire ristorantini all’aperto aperti tutta la notte. Ho assistito al passaggio notturno di soldi (droga, altri traffici?), al via vai dei clienti delle prostitute, all’ultima birra dopo la discoteca sotto il sole del mattino…".

"In questo contesto fa tenerezza il sonno sulle panchine di chi non ha un posto migliore… -prosegue la lettera -. Solo una volta, in uno strano risveglio alle 5 del mattino, ho visto una cosa bella: una signora (di solito vende cibo) con in mano la scopa e impegnata a ripulire il caos di rifiuti che abitualmente alla mattina ritroviamo tutto intorno e dentro i giardini".

"Vengo alla strada, dove le esperienze sono grottesche, vi racconto solo le ultime dove sono intervenuta direttamente -scrive l'inquilina-. Lite con bottiglie rotte tra una prostituta travestita e un cliente, sono le quattro del pomeriggio; mi avvicino e le chiedo chi raccoglierà i cocci delle bottiglie – lei risponde che qualcuno lo farà, verranno gli spazzini; rispondo che dovrebbe farlo lei – lei comincia ad urlare e mi dice con aria spavalda di chiamare la polizia; rispondo che sto parlando con lei e la polizia non c’entra… - per tutta risposta lei si toglie la maglia e mi mostra il seno!; a questo punto la conversazione si è un po’ arenata…".

"Piove, un'anziana prostituta ha allestito un rifugio sui gradini del negozio di fianco al portone e dorme - prosegue - ; la custode mi dice che ha già provato a chiederle di andarsene e i proprietari del negozio hanno chiamato l’ambulanza, ma siccome la donna addormentata sta bene i paramedici sono andati via; mi avvicino per dirle io stessa che non si può dormire lì e lei risponde urlando, intanto altre persone si avvicinano; poi arriviamo a più miti consigli, le chiedo se posso darle una mano a trovare un’altra sistemazione ma lei è convinta di avere diritto di stare dove sta…".

"In conclusione, piazzetta Mosso è un luogo pubblico di illegalità. Occupato da persone che comunicano con i fatti e provocatoriamente di averlo fatto proprio e di non avere alcuna considerazione per gli altri che vivono nelle vicinanze.  In primis, quello che chiedo è che si rispettino le regole e gli spazi del vivere comune. Ma devo dire che mi fa riflettere la tolleranza totale per le attività di prostituzione e spaccio che sono visibilmente in corso tutti i giorni a tutte le ore. Mi chiedo: come mai la polizia non fa nulla? Mi viene un sospetto un po’ persecutorio: non è che le istituzioni hanno deciso di relegare qui, in piazzetta Mosso, questo pezzo di umanità complicata, forse sofferente ma anche violenta e prepotente?"

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