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Milano
"Vivian Maier. A colori" in mostra a Forma Meravigli
Untitled Luglio 1978 

"Vivian Maier. A colori" in mostra a Forma Meravigli

Inaugura il 23 ottobre alle 18.30 la mostra Vivian Maier. A colori a Forma Meravigli, Milano, a cura di Alessandra Mauro, realizzata in collaborazione con la Howard Greenberg Gallery di New York. Resterà aperta fino al 19 gennaio 2020. Forma Meravigli è una iniziativa di Fondazione Forma per la Fotografia in collaborazione con la Camera di Commercio di Milano e Contrasto.

Per la prima volta in mostra un’inedita selezione di scatti a colori della ormai celeberrima “tata fotografa”, molti dei quali mai esposti al pubblico, che raccontano il quotidiano americano tra gli anni Cinquanta e la metà dei Settanta.

In un’epoca in cui il colore in fotografia veniva visto con diffidenza, utilizzarlo era coraggioso: Vivian Maier, la cui fama arrivò solo dopo la morte e per caso, conferma ancora una volta il suo alto grado di professionalità e sperimentalismo.

La street photographer di Chicago, a lungo considerata la tata con la passione per la fotografia, il cui talento è stato spesso relegato ai ranghi dell’amatoriale, dimostra con la scelta del colore di essere una vera pioniera del genere.

Sebbene siano trascorsi dieci anni dalla scoperta del notevole lavoro di Vivian Maier, molti dettagli della sua vita continuano a rimanere un mistero così come rimane intatto il fascino che la sua fotografia è in grado di esprimere.

Diventata famosa solo dopo la sua morte, quando furono ritrovati i suoi rullini, la sua vita e il suo percorso creativo sono stati ricostruiti tramite le immagini – ne ha scattate più di 150 mila – e i pochi dettagli che sono emersi relativamente al suo percorso. Il suo lavoro a colori, presentato per la prima volta al pubblico italiano, offre nuove prospettive e un nuovo sguardo sul lavoro di Vivian Maier.

Vivian Maier. A colori ci mostra una fotografa dallo sguardo acuto e sempre controcorrente, con il suo modo e la sua cifra stilistica. L’ironia, il calore umano, il paesaggio urbano, i ritratti, i bambini: Maier ha il dono di essere l’obiettivo invisibile per le strade di Chicago e New York, componendo un racconto che ha il carattere di una rivelazione.

Nel libro che accompagna l’esposizione, pubblicato da Contrasto, i testi di Joel Meyerowitz e Colin Westerbeck analizzano la natura di questi lavori comparandoli a quelli in bianco e nero e alle immagini di fotografi a lei affini, come Eugene Atget e Lee Friedlander, facendo luce sullo stile e sulla bellezza di questa selezione. Le fotografie esposte a Forma Meravigli sono “gemme memorabili”, come le chiama Meyerowitz, parlano di un’America vivace e piena di dettagli colorati che spiccano e rompono la scialba ruotine.

Vivian Maier nacque a New York nel 1926 e trascorse parte della sua infanzia e adolescenza in Francia. Al ritorno negli Stati Uniti lavorò per quarant’anni come bambinaia, coltivando sempre la passione per la fotografia. Nell’arco della sua vita ha realizzato oltre centomila fotografie ma il suo lavoro è rimasto sconosciuto fino a quando, negli anni Duemila, lo storico John Maloof lo ha scoperto in un’asta a Chicago. Le sue immagini sono esposte in gallerie e musei e sono state pubblicate da riviste e giornali di tutto il mondo.

 

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