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Auto e Motori
Confindustria Ancma:la mobilità de futuro viaggia anche su due ruote

“E’ importante che il nuovo governo tenga in considerazione anche le due ruote”. Esordisce così il presidente Andrea Dell’Orto all’Assemblea annuale di Confindustria ANCMA (Associazione Nazionale Ciclo Motociclo Accessori) alla quale ha partecipato anche il presidente Vincenzo Boccia, con la pubblicazione “Situazione e proposte per la mobilità a due ruote”.

Nero su bianco non solo le richieste del comparto al nuovo Governo, ma anche un’attenta analisi delle esigenze di mobilità che emergono soprattutto dai contesti urbani e le risposte ai nuovi bisogni. Il tutto parte da Milano, la città che si è trasformata di più negli ultimi anni e che può fare da apripista per una strategia di pianificazione e governance della mobilità.

“Dai contesti urbani – precisa Dell’Orto - emerge con forza la necessità di trovare misure organiche per favorire il decongestionamento del traffico veicolare e l’intermodalità, aumentare la sicurezza stradale, ridurre i tempi di parcheggio e percorrenza e, soprattutto, migliorare la qualità dell’aria”.

In un periodo in cui c’è la caccia alle streghe (leggi dieselgate) e si giura fiducia all’elettrificazione globale, ecco che le due ruote diventano una risposta naturale (leggi alternativa perfetta).

“In questo scenario – spiega il presidente di ANCMA - le due ruote appaiono oggi come una risposta naturale ai nuovi bisogni: spostarsi su biciclette, scooter e motocicli è sempre più un’opportunità. Basti pensare, ad esempio, che più del 70% dei servizi di mobilità condivisa nelle città è rappresentato da servizi di bikesharing, e continua a crescere anche lo scooter sharing”.

Si va’ (e si deve andare) verso il cambiamento radicale superando tutti gli ostacoli che ne limitano la crescita e la diffusione. Questi ostacoli, che rallentano le risposte alle nuove necessità di mobilità, sono stati affrontati minuziosamente in un documento redatto da Confindustria ANCMA. Lo stesso documento individua nella “frammentazione delle policy e delle soluzioni amministrative e urbanistiche, nella mancanza di omogeneità tra i vari livelli istituzionali e gli stakeholder, ritardi ed inadeguatezze gestionali e infrastrutturali” i fattori che incidono negativamente e appesantiscono il cammino verso la nascita di soluzioni più ordinate, uniformi ed efficaci. Si tratta di una situazione insostenibile di fronte alla quale è necessario reagire fermamente. Ecco perché Dell’Orto si rivolge con forza e convinzione al nuovo Governo: “Questo quadro ci spinge a chiedere con forza al nuovo Governo l’istituzione di un tavolo nazionale della mobilità sostenibile. Uno strumento operativo, snello e rappresentativo di tutte le realtà più importanti e significative del mondo della mobilità per mettere a sistema le buone pratiche, condurre attività di monitoraggio continuo per promuovere modelli integrati di sviluppo della mobilità basati sulla sostenibilità ambientale, l’efficacia e l’efficienza economica”.

La pubblicazione evidenzia, infine, la necessità di “mettere in campo soluzioni sussidiarie per consolidare i positivi segnali di crescita che provengono del mercato delle due ruote ed accrescere la competitività del sistema produttivo. Per far questo - si legge ancora nel documento - sarà opportuno continuare a promuovere aggregazioni e reti d’impresa, favorire lo sviluppo della fabbrica intelligente, sostenere lo scambio tecnologico e supportare gli investimenti in modo strategico, la ricerca e l’innovazione in un comparto che rappresenta un’eccellenza”.

Dopotutto, l’industria delle due ruote, alla quale ANCMA offre rappresentanza istituzionale, impiega circa 20.000 dipendenti diretti e fattura 5 miliardi di euro. La produzione italiana di biciclette (2,3 milioni di unità) e motocicli (300 mila unità) occupa saldamente il primo posto a livello europeo. Nel nostro Paese operano nel settore circa 5.000 punti vendita e, complessivamente, il commercio di bici, moto, ciclomotori, scooter, componenti e accessori, tenendo conto anche dell’indotto, dà lavoro a circa 60.000 persone. Ecco perché il Governo ha il dovere di ascoltare la voce di questo importante settore della mobilità. Voce che si traduce 8 punti essenziali.

1. Riforma del Codice della Strada: completare iter del riordino normativo con particolare attenzione alla circolazione dei motocicli in autostrada, l’accesso di cicli e moto nelle corsie riservate in ambito urbano, la limitazione di ostacoli fissi artificiali. Attenzione alla sicurezza per i veicoli a due ruote nella progettazione di nuove infrastrutture, costituzione presso il Ministero dei Trasporti di un registro nazionale per l’identificazione volontaria delle biciclette. Obbligatorietà del casco per bambini alla guida di biciclette fino ai dodici anni d’età e promozione del trasporto delle biciclette su tutti i mezzi pubblici.

2. Sicurezza stradale: incentivi per l’acquisto di abbigliamento tecnico per motociclisti e ciclisti.

3. Infrastrutture sicure: approvazione dello schema di decreto sui guardrail sicuri per i motociclisti e implementazione infrastrutture per la mobilità ciclistica.

4. Nuova forma di trasporto e mobilità: effettiva realizzazione di una capillare infrastruttura di ricarica dei veicoli elettrici a livello nazionale, promozione dell’uso dei veicoli elettrici attraverso il welfare aziendale, introdurre la mobilità elettrica nelle gare d’appalto.

5. Veicoli a Basse Emissioni: promuovere l’adozione di un’efficace politica di incentivazione fiscale.

6. Sharing mobility: defiscalizzazione dei servizi di sharing e verifica di conformità delle biciclette impiegate in questi servizi.

7. Mobilità legale: definizione di un quadro regolatore per la micro-mobilità e campagna di controllo nei confronti delle e-bike.

8. Mobilità connessa: stimolare l’attuazione del Piano di Azione Nazionale sugli ITS (Intelligent Transport Systems).

 

 

 

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