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Auto e Motori
FCA What’s Behind: è disponibile il secondo episodio

Dopo il successo del trailer e del primo episodio, FCA What’s Behind approda in Sud Africa per il test del caldo. Se la prima puntata di FCA What’s Behind ha mostrato i test effettuati sulle vetture alle temperature polari di Arjeplog, con la seconda puntata ci si sposta a Sud di circa 15.000 km per approdare ad Upington, una località nel capo Settentrionale del Sudafrica, al confine con Botswana e Namibia, per le prove in condizioni di caldo Torrido.

 

Perché Upington?

E’ stata scelta perché il piano di sviluppo di una vettura non è sempre coerente con la stagionalità dell’emisfero boreale e proprio la cittadina sorta sulle sponde del fiume Orange presenta le condizioni ideali per testare i veicoli al caldo torrido. Upington è, infatti, una delle città più calde dell’intero Sudafrica e diventa così luogo ideale per valutare i cosiddetti “worst case” o casi limite nonché il corretto trade-off tra velocità, quota e temperature torride e l’equilibrio prestazionale complessivo ad alte temperature.

 

Quanto è importante testare le vetture al caldo torrido?

Tantissimo, perché ogni vettura deve arrivare alla fase di produzione capace di resistere a tutte le condizioni climatiche. Nello specifico, il clima caldo, disponibile in modo continuo e costante, consente di eseguire ripetutamente tutte le prove di messa a punto come test sul motore, nello specifico raffreddamento e guidabilità, test sulla climatizzazione, verifica di mantenimento del confort climatico, verifica del mantenimento delle prestazioni dei materiali e la verifica dei tempi di reazione dei sistemi veicolo.

 

FCA a Upington

I veicoli arrivano da Torino già dotati di strumentazione e i tecnici presenti in Sudafrica devono occuparsi, oltre a guidare, di analizzare i dati sia durante le prove specifiche sia durante i trasferimenti. Ogni sistema del veicolo viene monitorato e ogni comportamento anomalo, oppure inaspettato, viene diagnosticato per trovare una soluzione. Il flusso da Torino è continuo: i team dedicati alle prove impiegano circa dodici veicoli per ogni sessione, gestiti da circa venti tecnici.

 

Perché il Sudafrica

Il principale vantaggio è la facile disponibilità di carburanti con caratteristiche compatibili con quelli europei, a differenza ad esempio del Brasile dove la disponibilità di benzina non è sempre garantita e occorre quindi una logistica dedicata. Nella zona di Upington sono possibili incontri con automobili di ogni tipo, camuffate o semi-mascherate e targhe di diverse nazionalità. Comune a ogni vetture la targa relativa all’autorizzazione a percorrere la direttrice di 55 km dove è possibile infrangere i limiti locali e raggiungere velocità superiori a 200 km/h. Un’ultima nota di colore: svolgere i test in un luogo in cui ampi tratti del territorio si caratterizzano per la natura incontaminata e le strade corrono lontane dalle città, implica la possibilità di imbattersi nell’esotica fauna locale. Se durante i test in Europa un branco di mucche in alpeggio può rappresentare la normalità, specie nei test in quota, in Sudafrica i bovini vengono sostituiti dalle più tipiche zebre.

 

 

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