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Auto e Motori
Immatricolazioni auto in Italia: nel 2020 si sfonderanno i 2 mln

Nel 2020 le immatricolazioni di auto supereranno la soglia dei 2 milioni in Italia, attestandosi a quota 2.010.000 (+5%). Un numero positivo, ma ben lontano dai livelli pre crisi, la cui crescita potrebbe essere ulteriormente potenziata da una efficiente campagna di rottamazione delle vetture più obsolete tra quelle in circolazione. A confermarlo è il Centro Studi Promotor, nel suo annuale report sulla situazione e le prospettive del mercato dell’auto.

Per l’Italia, l’obiezione all’introduzione di significativi incentivi alla rottamazione, è che la situazione economica non consente di sostenere il grande sforzo per rinnovare in maniera significativa il parco circolante. Esistono però formule di incentivazione alla rottamazione che possono dare una spinta anche al Pil ed essere a costo zero perché il bonus viene completamente recuperato attraverso il gettito Iva sulle auto immatricolate in più. Una formula di questo tipo fu adottata proprio in Italia con i primi incentivi alla rottamazione del 1997 che determinarono una crescita delle immatricolazioni del 39%, un gettito aggiuntivo per l’Erario di 1,400 miliardi di lire ed una crescita del Pil calcolata dalla Banca d’Italia in 0,4 punti percentuali. La formula del 1997 adattata alle attuali esigenze e quindi con incentivi per tutti i tipi di alimentazione, ma con super bonus per le vetture ad emissioni zero potrebbe riportare le immatricolazioni ai livelli ante-crisi, ridurre le emissioni inquinanti o nocive (CO2) e dare un sensibile contributo allo svecchiamento del parco circolante la cui età media è passata da 7 anni e 6 mesi del 2007 a 11 anni e 6 mesi del 2018. Il rinnovo del parco circolante avrebbe ripercussioni molto positive, oltre che sull’inquinamento, anche sulla sicurezza stradale, perché il tasso di mortalità per incidente stradale (morti per milione di abitanti) è strettamente correlato all’età del parco.

Nel 2018 in Italia questo tasso era pari al 55,2 (età media del parco 11 anni e 6 mesi) contro 27,5 del Regno Unito (età media del parco 8 anni). Un sistema ben calibrato di incentivi potrebbe poi dare un contributo importante alla crescita della presenza di auto elettriche, la cui quota sulle immatricolazioni con gli incentivi in vigore nel 2019 non è andata oltre lo 0,5%. A tutto ciò si aggiunge che l’Erario avrebbe un maggior gettito dato dai maggiori introiti per l’Iva al netto del costo per l’erogazione degli incentivi e il Pil del 2020 potrebbe crescere di più dello 0,6% attualmente stimato dall’Istat. “Per il nostro Paese occorre una grande campagna di incentivi alla rottamazione per l’acquisto sia di auto elettriche che di nuove auto ad alimentazione tradizionale - ha affermato Gian Primo Quagliano, presidente del Centro Studi Promotor -. In particolare, la diffusione dell’auto elettrica arriverà molto prima o poi perché lo vuole la gente, la politica, le case automobilistiche, le compagnie elettriche e il più grande mercato del mondo: la Cina”. Il processo sarà molto lungo anche perchè nel mondo, alla fine del 2018, circolavano 1,4 miliardi di autoveicoli.

Gli anni ‘20 di questo secolo dovrebbero però vedere il decollo della mobilità elettrica. In parallelo con l’auto elettrica procederà il cammino dell’auto a guida autonoma. Il passaggio all’auto a guida autonoma avverrà con gradualità. Già da anni infatti le nuove auto sono equipaggiate con dispositivi pensati in funzione della guida autonoma che hanno un grande impatto sulla sicurezza. Ne consegue che molti benefici della transizione verso l’auto a guida autonoma sono già disponibili, ma per usufruirne occorre accelerare la sostituzione del parco anche con auto con alimentazione tradizionale.

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