Mercato italiano ancora in calo per la componentistica auto
Report di Anfia-Aftermarket sull'andamento del settore. Il fatturato delle imprese perde l'1%, tuttavia l'Italia resta quarta in Europa nel comparto
Continua a calare in Italia la componentistica auto. Secondo una rilevazione Anfia-Aftermarket, è calato dell’1% nel 2017 il fatturato dei ricambi e materiali di consumo per le automobili. Il calo segue quello registrato nel 2016 quando la componentistica aveva perso il 3,6%. Ad un primo trimestre del 2017 positivo (+1,1%) è proseguito un andamento negativo che è durato tutto l’anno (oltre il 2%), con la sola eccezione dei componenti di carrozzeria e abitacolo che rimangono stabili (+0,05%), dopo un 2016 che aveva chiuso a +2,8%. Riportano un lieve decremento i componenti motore (-0,2%) e i componenti undercar (-0,1%), contro il risultato positivo dell’anno precedente, mentre i materiali di consumo, sebbene in calo (-0,9%), registrano un miglioramento rispetto al 2016, quando erano risultati l’unica famiglia prodotto in flessione (-10,7%). La contrazione maggiore, nel 2017, è invece quella dei componenti elettrici ed elettronici (-7,5%), che avevano chiuso il 2016 a +4,7%. Nonostante queste contrazioni l’Italia si conferma tuttavia come quarto mercato dell’Ue dopo Germania, Regno Unito e Francia. Un risultato reso possibile anche grazie alle campagne promozionali delle Case auto e delle reti di vendita, essendo la domanda di automobili nuove di per sé ancora piuttosto debole. “Per il mercato dei ricambi automotive il 2017 è stato un anno sostanzialmente stabile”, commenta Paolo Vasone, coordinatore di Anfia-Aftermarket. “Alcune flessioni possono ricondursi a fenomeni climatici che, soprattutto per il comparto elettrico, hanno influito in modo significativo e giustificano la chiusura a -7,5%. Il mercato italiano dell’Aftermarket, tra i più importanti a livello europeo, sta vivendo un periodo di trasformazione e di riposizionamento dei livelli di leadership, tant’è che i maggiori protagonisti della distribuzione, sia europea che extra-europea, sono molto attenti ai nuovi scenari che si stanno delineando. I nuovi equilibri distributivi italiani che si stanno costituendo -conclude Vasone - continueranno, sempre di più e con maggior rapidità, a considerare le aziende della sezione Aftermarket Anfia i partner ideali per il proprio futuro”. La stabilità del mercato Aftermarket è confermata anche da Carlo Covini, responsabile dell’Area Mercato di Anfia-Aftermarket. “In termini di volumi il 2017 non ha visto grossi scostamenti con l'anno precedente, ma se questo è vero nella globalità non altrettanto si può dire a livello cliente. Si assiste, infatti, giornalmente, ad una concentrazione dei volumi presso le strutture di maggiori dimensioni e più organizzate. Il significativo ingresso di capitali stranieri in alcune tra le più grandi strutture della distribuzione italiana è uno dei fattori chiave che portano il nostro mercato a seguire le logiche e l'organizzazione dei principali mercati europei. I piccoli operatori faticano sempre più a restare al passo e tutto questo determina una redistribuzione dei volumi di vendita, seppur il valore totale permanga più o meno invariato. Peraltro, l’incremento dell'immatricolato auto che si sta registrando ormai da tempo in Italia potrebbe far presagire un calo dei volumi nell'Aftermarket in tempi abbastanza prossimi”. L’indagine rileva inoltre che tra i fattori che impattano sull’andamento del comparto Aftermarket ci sono anche la forte concorrenza con la rete autorizzata delle Case auto propense a proporre ai clienti contratti di manutenzione ed estensioni della garanzia, e il peso crescente dei fenomeni di condivisione dell’auto, esempio interessante di sharing economy che cambia l’approccio del consumatore alla mobilità. L’ultimo studio dell’Osservatorio nazionale sulla Sharing Mobility rileva infatti che In Italia sono stati censiti circa 6mila veicoli condivisi, mentre quelli iscritti ai servizi di car-sharing ammontano a circa 700mila. Una quota ancora marginale, che tuttavia rappresenta un segnale importante di cambiamento.